Gli "Invisibili" in Italia, rapporto ADOC: accesso negato ai servizi essenziali

Gli "Invisibili" in Italia, rapporto ADOC: accesso negato ai servizi essenziali (foto Pixabay)

“In Italia, lavoratori poveri, precari e migranti sono gli “invisibili” del nostro Paese, privati dell’accesso ai servizi essenziali e intrappolati in un circolo vizioso di esclusione”: questa la denuncia dell’associazione ADOC, emersa da un nuovo rapporto presentato nel corso di una conferenza stampa (incontro-dibattito) dalla Presidente nazionale Anna Rea.

L’indagine è stata illustrata alla presenza del Segretario generale UIL Basilicata, Vincenzo Tortorelli, e del Presidente Adoc Basilicata, Canio D’Andrea, alla vigilia dell’inaugurazione della due giorni (8/9 Novembre) della Carovana UIL “No ai lavoratori fantasma”.

Gli “Invisibili in Italia”, il rapporto ADOC

Secondo quanto emerso dal rapporto ADOC, tra gli “Invisibili” “vi sono anche gli oltre 2 milioni di NEET, giovani che non studiano e non lavorano, concentrati soprattutto nel Mezzogiorno, i 3 milioni di persone tra irregolari e lavoratori in nero, privi di tutele e diritti. A questi si aggiungono i giovani con contratti a termine, che non riescono ad accedere ai mutui e a pianificare il futuro, mentre i lavoratori poveri, con stipendi inadeguati, sono costretti a rinunciare a cure mediche, istruzione e ad una casa dignitosa”.

L’esclusione finanziaria rappresenta un ostacolo insormontabile per queste persone – afferma ADOC -. Il 4,4% di famiglie italiane non possiede un conto corrente, pari a 2,3 milioni di persone. L’accesso al credito è difficile, con tassi di rifiuto elevati, soprattutto per chi ha redditi bassi o contratti atipici. La chiusura degli sportelli bancari e la scarsa educazione finanziaria espongono al rischio di sovraindebitamento e usura“.

Secondo l’ADOC, “il microcredito si presenta come una possibile soluzione. Nel 2022, 130 iniziative di microcredito hanno erogato prestiti per quasi 214 milioni di euro, senza garanzie personali nella maggior parte dei casi. Questo strumento è fondamentale per contrastare l’esclusione finanziaria, ma necessita di maggiore diffusione e di sinergie con le banche tradizionali”.

Un altro problema crescente è la povertà energetica: “oltre 2,2 milioni di persone in Italia non riescono a pagare le bollette“. I migranti in situazione di irregolarità sono “esclusi dall’accesso ai servizi energetici a causa della mancanza di un contratto di affitto o di residenza. Il bonus sociale per l’energia è uno strumento utile ma presenta difficoltà burocratiche e non è accompagnato da una adeguata informazione”.

Anche il costo degli studi universitari rappresenta un ostacolo insormontabile, così come l’accesso ad un alloggio dignitoso, a causa di affitti elevati e discriminazioni.

ADOC: servono riforme strutturali

“Per affrontare questa situazione è necessario un cambio di passo – afferma l’associazione – Servono riforme strutturali che garantiscano i diritti costituzionali a tutti, indipendentemente dalla condizione economica e sociale. È fondamentale promuovere l’inclusione finanziaria attraverso l’educazione finanziaria, strumenti di risoluzione del sovraindebitamento e la collaborazione tra banche e microcredito. Bisogna contrastare la povertà energetica con la sospensione dei distacchi, la rateizzazione delle bollette e la facilitazione dell’accesso al bonus sociale. Infine, è necessario garantire l’accesso a salute, istruzione e casa, abbattendo i costi e contrastando le discriminazioni“.


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