L'anafilassi può essere fatale, Food Allergy Italia chiede accesso più rapido all'adrenalina

L'anafilassi può essere fatale, Food Allergy Italia chiede accesso più rapido all'adrenalina

L’anafilassi può essere fatale, Food Allergy Italia chiede accesso più rapido all’adrenalina

Food Allergy Italia APS ha lanciato Shock, una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’anafilassi, e chiede alle autorità della salute che la disponibilità dell’auto-iniettore di adrenalina sia certa e gratuita su tutto il territorio nazionale

L’iniezione di adrenalina rappresenta il trattamento di prima scelta nel caso di una reazione di anafilassi.

“Eppure, nel nostro Paese, ancora oggi, si registra un elevato numero di morti per mancata somministrazione tempestiva di adrenalina auto-iniettabile“: questa la denuncia di Food Allergy Italia APS, che ha lanciato Shock, una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’anafilassi, realizzata con il patrocinio di Cittadinanzattiva e AIITO, Associazione Allergologi ed Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri, e con il supporto non condizionato di Viatris.

L’auto-iniettore è un dispositivo in grado di erogare una quantità predosata di adrenalina, che rappresenta un vero e proprio salvavita in caso di shock anafilattico – spiega Food Allergy Italia. – Tuttavia il quadro d’accesso a questi dispositivi nelle diverse regioni italiane non è omogeneo e molti pazienti allergici, a rischio di shock anafilattico, sono spesso sprovvisti degli auto-iniettori di adrenalina”.

L’iniziativa, veicolata principalmente attraverso sito e Facebook dell’Associazione, prevede la realizzazione di una petizione “DI SHOCK ANAFILATTICO SI MUORE ANCORA”, indirizzata ai vertici delle Istituzioni competenti, per chiedere disponibilità certa e gratuita degli auto-iniettori di adrenalina.

Anafilassi, le indicazioni di EMA e AIFA sull’uso dell’adrenalina

La determinazione AIFA n. 202 del 31 agosto 2005 – ricorda l’associazione – ha riclassificato il farmaco in fascia H; pertanto, da allora è distribuita a carico del Servizio Sanitario Nazionale presso le farmacie dei centri ospedalieri su prescrizione dell’allergologo ospedaliero o, in alcune Regioni, del medico di base.

Nel 2015, inoltre, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato alla classe medica di informare i pazienti sui meccanismi d’uso degli auto-iniettori di adrenalina e contestualmente, per i pazienti a rischio di anafilassi, la prescrizione di due auto-iniettori, per ovviare a qualunque rischio legato a un mancato effetto della somministrazione.

“Ancora oggi in Italia si muore per anafilassi, questo perché c’è una difficoltà e scarsa attenzione sull’accesso all’auto-iniettore di adrenalina da parte delle persone a rischio – ricorda Marcia Podestà, Presidente di Food Allergy Italia APS – Parliamo di un vero e proprio problema di accesso al dispositivo. Purtroppo, nonostante le indicazioni di EMA e AIFA sono ancora molte le Regioni italiane che gestiscono erroneamente l’erogazione degli auto-iniettori. La campagna Shock – spiega Podestà – vuole proprio colmare l’enorme gap conoscitivo che c’è sull’anafilassi e con la petizione ci auguriamo di poter instaurare un dialogo costruttivo con le Istituzioni, affinché si impegnino concretamente a garantire disponibilità certa e gratuita di due dispositivi auto-iniettori di adrenalina ovunque in Italia.”

 

Anafilassi
Anafilassi, Food Allergy Italia APS lancia una petizione

 

I sintomi dello shock

Riccardo Asero, Presidente AAIITO, ricorda che “l’anafilassi è un’emergenza medica assoluta”. In particolare, “i sintomi che si manifestano comprendono prurito, eritemi e orticaria, asma, rigonfiamento della lingua e della laringe e interessamento dell’apparato cardiocircolatorio (abbassamento della pressione sanguigna e tachicardia). I sintomi possono presentarsi in combinazioni diverse”.

Inoltre è possibile che nel corso di uno shock anafilattico un solo auto-iniettore di adrenalina non sia sufficiente. In assenza di un miglioramento clinico o se si verifica un peggioramento dopo il trattamento iniziale, oppure il dispositivo non viene utilizzato correttamente, si rende necessaria un’ulteriore somministrazione di adrenalina auto-iniettabile. “Questi rischi, potenzialmente fatali, potrebbero essere evitati con un secondo auto-iniettore di adrenalina”.

“Ostruzione delle vie respiratorie e insufficienza cardiovascolare dovute a shock anafilattico possono essere fatali – spiega ancora Asero L’adrenalina è in grado di inibire il rilascio dei mediatori responsabili dell’infiammazione dalle mast-cellule e dai basofili e contrastare direttamente la vasodilatazione, l’edema e la broncocostrizione. Chiaramente deve essere somministrata in maniera tempestiva e alla comparsa dei primi sintomi. Per questa ragione è indispensabile che tutti i pazienti a rischio siano provvisti dell’auto-iniettore salvavita. I pazienti devono ricordarsi che l’adrenalina è un farmaco salvavita ed è passato gratuitamente dal SSN”.

Anafilassi, Food Allergy Italia: classificare il farmaco come fascia A

Un ulteriore problema nasce dal fatto che “la classificazione dell’auto-iniettore di adrenalina in Fascia H rende difficile l’accesso al farmaco salvavita da parte del paziente per diversi motivi – spiega l’associazione – sia per la carenza dei servizi allergologici che possano gestire in tempi rapidi il piano terapeutico, sia per le lunghe liste d’attesa che non permettono la prescrizione immediata e la conseguente erogazione. Al fine di sanare le differenze che sussistono tra Regioni, è necessario raggiungere l’uniformità territoriale, prevedendo l’erogazione, ai soggetti che ne hanno diritto, dei due auto-iniettori di adrenalina, così come previsto dalle raccomandazioni EMA del 2015″.

Per questo motivo la petizione “DI SHOCK ANAFILATTICO SI MUORE ANCORA”, indirizzata ai vertici delle Istituzioni competenti, vuole raccogliere un numero più ampio possibile di firme per chiedere di riclassificare il farmaco dalla Fascia H alla Fascia A e renderlo, quindi, disponibile in farmacia, oltre che inserire la reazione anafilattica all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Infine, la campagna si pone anche l’obiettivo di richiedere l’attivazione di una campagna di formazione specifica per specialisti, pediatri, medici di medicina generale e di pronto soccorso.


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