Stop bambini in carcere, ritirata la proposta di legge

Stop bambini in carcere, ritirata la proposta di legge (foto Pixabay)

L’affossamento della proposta di legge sulla tutela del rapporto tra madri detenute e figli minori, determinata dalla presentazione in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati di proposte emendative assolutamente irricevibili, ci lascia estremamente amareggiati”: così Laura Liberto, coordinatrice nazionale Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva, in merito al ritiro della proposta di legge d’iniziativa dei Deputati Serracchiani, Costa, Di Biase, Casu, Furfaro. A.C. n. 103.

Secondo quanto si apprende dall’Ansa, il Pd ha deciso, infatti, di ritirare le firme, facendo cadere il provvedimento per via delle misure più severe introdotte dalla maggioranza. “La maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“, ha spiegato Alessandro Zan. (Ansa)

“Seppure la scelta dei proponenti di ritirare l’intero provvedimento sia frutto di una decisione condivisibile ed inevitabile – ha dichiarato Laura Liberto – è un epilogo inatteso ed inaccettabile che arresta un percorso, portato avanti negli anni, di positiva collaborazione tra Parlamento ed organizzazioni della società civile. Un percorso contrassegnato da una grande spinta e valenza civica, che non ha mai avuto bandiere”.

Stop bambini in carcere, ieri l’appello

Proprio ieri Cittadinanzattiva e l’associazione A Roma Insieme – Leda Colombini, con la sottoscrizione di altre 12 organizzazioni civiche e di volontariato attive sul tema dei diritti dei detenuti, nonché di 4 Garanti dei diritti delle persone private della libertà e del Presidente della Conferenza dei Garanti Territoriali, aveva inviato una lettera appello ai parlamentari, “affinché venisse mantenuto lo spirito originario della proposta di legge e si procedesse a liberare finalmente i bambini detenuti nelle carceri a seguito delle mamme”.

“Le forze politiche cha hanno determinato l’affossamento dell’intera proposta di legge si sono assunte la responsabilità di aver arrestato un percorso di civiltà, che mirava unicamente a superare il problema dell’incarcerazione dell’infanzia e ad affermare la tutela della salute psicofisica dei bambini su ogni altra ragione o interesse pubblico e politico. Come Cittadinanzattiva continueremo il nostro impegno per tenere viva l’attenzione sul problema dei piccoli detenuti e perché si recuperi il lavoro finora fatto”, conclude Liberto.


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