Consumatori in Europa, la metà preoccupata per mutui e bollette
La crisi energetica e quella dei prezzi hanno un forte impatto sulle abitudini dei consumatori. La Commissione europea ha pubblicato il Consumer Conditions Scoreboard 2023: il 48% dei consumatori è preoccupato per il pagamento di bollette e mutui
La crisi energetica e quella dei prezzi si fanno sentire eccome, sulle abitudini e sulle preoccupazioni dei consumatori. Il 48% dei consumatori europei, quasi la metà, è preoccupato di non riuscire a pagare mutui e bollette e sette consumatori su dieci hanno adottato misure per ridurre i consumi di energia in casa.
Le preoccupazioni ambientali nelle decisioni di acquisto influenzano solo una parte degli europei, mentre l’e-commerce corre e si porta dietro una serie di timori legati soprattutto alla profilazione e alla pubblicità mirata online. Il 94% dei consumatori ha detto di essere preoccupato per la pubblicità targettizzata online.
Consumer Conditions Scoreboard 2023
È quanto emerge in sintesi dal Quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023 (2023 Consumer Conditions Scoreboard) pubblicato oggi dalla Commissione europea. È un’indagine biennale sulle abitudini di consumo negli Stati membri dell’UE, nonché in Islanda e Norvegia.
Sono anni in cui pesa la rincorsa dei prezzi e la crisi energetica.
«Il 2022 è stato un anno molto difficile per i consumatori dell’UE a causa delle conseguenze dell’aggressione russa contro l’Ucraina, in particolare con gli alti prezzi dell’energia e più in generale per l’inflazione – ha detto Didier Reynders, Commissario per la Giustizia – Abbiamo recentemente proposto diverse misure per garantire che i consumatori siano protetti da pratiche di mercato sleali e nuovi potenziali aumenti di prezzo, con particolare attenzione anche alla protezione dei consumatori vulnerabili. Sono anche preoccupato per il fatto che i consumatori continuino a esprimere preoccupazione per la loro sicurezza e protezione online. Ciò conferma la necessità di garantire che il diritto dei consumatori dell’UE sia adeguato all’era digitale e che le piattaforme debbano rispettare le regole».
I consumatori in Ue, fra timori per le bollette…
Quali i principali risultati del Consumer Scoreboard? Intanto la generale preoccupazione di non riuscire a far fronte agli impegni economici. Quasi la metà dei consumatori (48%) esprime preoccupazione sulla capacità di pagare le bollette, mutui e trasporti per andare a lavoro. Più di un terzo ha detto di aver attinto ai propri risparmi (37%) e uno su dieci ha visto aumentare i propri mutui, in particolare a causa dei tassi di interesse variabili.
Davanti alla rincorsa dei prezzi dell’energia, più della metà dei consumatori dichiara di aver cambiato le proprie abitudini e un’ampia maggioranza (71%) ha adottato misure per ridurre il consumo energetico in casa. Il 28% ha modificato l’uso dei trasporti.
… transizione verde…
La questione ambientale viene riconosciuta ma influenza solo fino a un certo punto le scelte di consumo. Dall’indagine emerge infatti che, sebbene la stragrande maggioranza dei consumatori ritenga che dovrebbe personalmente fare di più per contribuire alla transizione verde e alla lotta al cambiamento climatico, questi sono sono divisi sulla misura in cui l’impatto ambientale di beni e servizi abbia influenzato le loro scelte. Il 43% ha dichiarato di non essere stato affatto influenzato dalle preoccupazioni ambientali nelle decisioni di acquisto. Al contrario circa il 20% riferisce di aver tenuto conto dell’ambiente nelle scelte di acquisto.
Sembra inoltre che i consumatori abbiano anche meno fiducia nell’attendibilità delle dichiarazioni ambientali o green claims e questo viene interpretato come un possibile, maggiore consapevolezza sul fenomeno del greenwashing.
… e preoccupazione per le pratiche sleali online
Un altro capitolo è quello dell’e-commerce. Poiché le vendite aumentano di anno in anno, dice la Commissione europea, i consumatori sono esposti sempre più di frequente a pratiche sleali online. Sono tre quelle segnalate più spesso: pubblicità online mirata e targettizzata (76%), pubblicità nascosta nei risultati di ricerca (75%) e recensioni false dei consumatori (69%).
In tema di pubblicità online, poi, la preoccupazione è quasi unanime (94% dei consumatori) con il 70% preoccupato per l’uso e la condivisione inappropriati dei dati personali, il 66% per la raccolta di dati online e la relativa profilazione senza esplicita conoscenza e consenso e il 57% per l’installazione di cookies.