Digital Services Act, la Commissione Ue chiede a AliExpress informazioni sulla vendita di farmaci contraffatti
La Commissione europea ha inviato una richiesta formale di informazioni ad AliExpress ai sensi del Digital Services Act. La piattaforma dovrà fornire informazioni sulle misure a tutela dei consumatori online, specialmente sulla vendita di medicinali contraffatti
AliExpress, portale cinese di e-commerce, di proprietà Alibaba, dovrà fornire informazioni sulle misure di mitigazione del rischio attuate per proteggere i consumatori online, specialmente contro la vendita di farmaci e medicinali contraffatti. La Commissione europea ha infatti inviato una richiesta formale di informazioni ad AliExpress ai sensi del Digital Services Act.
E-commerce e servizi digitali
La Commissione, informa oggi Bruxelles, chiede ad AliExpress di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per rispettare gli obblighi relativi alla valutazione del rischio e alle misure di mitigazione per proteggere i consumatori online, in particolare per quanto riguarda la diffusione di prodotti illegali online come i medicinali contraffatti.
Spiega il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton: «Il regolamento sui servizi digitali non riguarda solo l’incitamento all’odio, la disinformazione e il cyberbullismo. È lì anche per garantire la rimozione dei prodotti illegali o non sicuri venduti nell’UE tramite piattaforme di e-commerce, compreso il numero crescente di medicinali e prodotti farmaceutici falsi e potenzialmente pericolosi per la vita venduti online».
AliExpress ha tempo fino al 27 novembre per fornire le informazioni richieste da Bruxelles. Sulla base delle risposte e della loro valutazione, la Commissione deciderà i passi successivi da compiere, che contemplano anche la possibilità dell’apertura formale di un procedimento ai sensi dell’articolo 66 del DSA. Secondo il Digital Services Act, la Commissione può imporre sanzioni per informazioni errate, incomplete o fuorvianti in risposta a una richiesta di informazioni.
AliExpress, inserita nell’elenco delle piattaforme online molto grandi, è tenuta a rispettare l’intera serie di disposizioni introdotte dal Regolamento sui servizi digitali, inclusa la valutazione e la mitigazione dei rischi legati alla diffusione di contenuti illegali e dannosi e di eventuali effetti negativi sull’esercizio di diritti fondamentali.
L’elenco delle piattaforme che devono rispettare il DSA comprende anche Alibaba, Amazon Store, Apple AppStore, Booking.com, Facebook, Google Play e Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, TikTok, X (ex Twitter), Wikipedia, Youtube e Zalando, cui si aggiungono i motori di ricerca Bing e Google Search.