Lidl, proteste in tutta Europa: “Sofferenze spaventose per i polli allevati dai fornitori”
“Pensaci Lidl: ferma la sofferenza dei polli”. Si è appena conclusa una settimana di mobilitazioni verso Lidl da parte degli animalisti. Essere Animali in azione a Milano e Bologna
È appena terminata una settimana di azioni in diversi paesi europei contro Lidl. Gli attivisti di decine di organizzazioni in tutta Europa hanno accusato l’azienda di “estrema crudeltà sugli animali”. Le proteste si sono svolte nel Regno Unito, Italia, Germania, Portogallo, Austria, Polonia e Svezia. Le proteste in Italia sono state organizzate da Essere Animali e si sono svolte a Milano e a Bologna sabato 4 novembre.
Lidl e il benessere animale
Polli a rapido accrescimento, malati e deformi, negli allevamenti collegati alla catena di supermercati Lidl. Questa l’accusa mossa dalle organizzazioni animaliste, che accusano l’azienda di “crudeltà sugli animali” e hanno appena terminato una settimana di azione rivolta a Lidl in sette paesi europei. Le proteste in Italia sono state organizzate da Essere Animali e si sono tenute a Milano e Bologna. “Pensaci Lidl: ferma la sofferenza dei polli”, è la richiesta avanzata nei confronti dell’azienda.
«In tutta Europa, attivisti di decine di organizzazioni si sono uniti per prendere posizione verso Lidl e le terribili crudeltà documentate sugli animali nella loro filiera – ha detto Brenda Ferretti, campaigns manager di Essere Animali – Indagini sotto copertura realizzate in diversi paesi europei hanno rivelato che centinaia di milioni di polli allevati dai fornitori di Lidl soffrono in modo spaventoso e sistematico in tutto il continente. Lidl deve porre fine alle pratiche peggiori per il bene di milioni di polli allevati e dei consumatori che chiedono sempre di più maggior attenzione nei confronti degli animali».
Come si legge nella petizione online di Essere Animali, che al momento raccoglie oltre 48 mila adesioni, “Lidl dichiara di essere uno dei principali supermercati di riferimento per il benessere animale. Tuttavia, ad oggi, Lidl è tra le aziende che non si sono ancora impegnate a sottoscrivere lo European Chicken Commitment, tramite il quale potrebbero garantire standard più elevati ai polli allevati dai loro fornitori, risparmiando loro le sofferenze insite negli allevamenti intensivi”.
Essere Animali, insieme a 15 organizzazioni per la protezione degli animali riunite nella Open Wing Alliance (OWA), chiede dunque un miglioramento immediato degli standard di benessere dei polli in tutta la catena di fornitura di Lidl tramite la sottoscrizione dello European Chicken Commitment.
I polli a rapida crescita
Una componente chiave della politica di benessere animale è interrompere il ricorso a razze a crescita rapida e passare a quelle a crescita più lenta. I polli broiler, a crescita rapida, sono gli animali terrestri più sfruttati dall’industria. Solo nel 2020 sono stati circa 70 miliardi i polli macellati al mondo, di cui solo in Italia oltre 500 milioni. Quelli più allevati sono “a rapido accrescimento”: in soli 30-40 giorni raggiungono il peso ideale di macellazione. Con grandi sofferenze, perché in 35 giorni passano dalla nascita alla macellazione e soffrono problemi di salute dolorosi come zoppia, insufficienza cardiaca, ustioni da ammoniaca, deformità ossee, malattie muscolari e morte improvvisa.
Essere Animali, si legge in una nota, “denuncia l’inattività di Lidl dopo la pubblicazione, nell’ultimo anno, di sei indagini su presunti maltrattamenti di polli negli allevamenti intensivi associati a suoi fornitori in Spagna, Italia, Germania in due occasioni (a Haselünne e Löningen), Austria e Regno Unito”. Le organizzazioni per la protezione degli animali afferenti a OWA hanno raccolto più di mezzo milione di firme per sollecitare la catena di supermercati tedesca a smettere di vendere polli da carne allevati in maniera intensiva. Rappresentano un rischio anche per la salute umana: in un’analisi fatta in Germania il 71% dei campioni di carne di pollo è risultata contaminata da batteri resistenti agli antibiotici.