Diritto di recesso per abbonamento a distanza, Cgue: in linea di principio vale una sola volta (Foto di Markus Winkler da Pixabay)

Il diritto del consumatore di recedere da un abbonamento sottoscritto a distanza, inizialmente gratuito e rinnovato automaticamente, è garantito una sola volta. Diverso però è il caso in cui il consumatore non sia stato informato sul costo totale dell’abbonamento in modo chiaro ed esplicito. Questa la pronuncia odierna della Corte di Giustizia dell’Ue, chiamata a interpretare la direttiva sui diritti dei consumatori da un caso austriaco che riguarda gli abbonamenti online.

Diritto di recesso e abbonamenti a distanza

Il caso riguarda l’applicazione del diritto di recesso nel caso degli abbonamenti a distanza con rinnovo automatico.

La società Sofatutor, spiega la Corte in una nota, gestisce piattaforme di apprendimento on-line destinate agli studenti. Al momento della prima sottoscrizione di un abbonamento, quest’ultimo può essere testato gratuitamente per 30 giorni. L’abbonamento può essere risolto in qualsiasi momento durante tale periodo e diventa a pagamento solo alla scadenza dei 30 giorni. Quando l’abbonamento a pagamento scade senza essere stato risolto, esso è automaticamente rinnovato per una durata determinata. La società informa i consumatori del diritto di recesso al momento della sottoscrizione dell’abbonamento.

Un’associazione austriaca per la tutela dei consumatori ritiene però che il consumatore disponga di un diritto di recesso non solo rispetto alla sua sottoscrizione di un abbonamento di prova gratuito, ma anche rispetto alla trasformazione dell’abbonamento in abbonamento a pagamento e al suo rinnovo.

Secondo la Corte di giustizia “il diritto del consumatore di recedere da un contratto a distanza, nel caso della sottoscrizione di un abbonamento comportante un periodo iniziale gratuito e che, in assenza di risoluzione, è rinnovato automaticamente, è, in linea di principio, garantito una sola volta”.

Allo stesso tempo, però, se al momento della sottoscrizione dell’abbonamento il consumatore “non è stato informato in maniera chiara, comprensibile ed esplicita che, dopo il periodo iniziale gratuito, tale abbonamento diventa a pagamento, egli dovrà disporre di un nuovo diritto di recesso dopo tale periodo”.


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