Inquinamento atmosferico, Parlamento europeo chiede limiti più severi per “inquinamento zero” al 2050 (Foto Pixabay)

Il Parlamento europeo vuole limiti più severi per raggiungere l’obiettivo di inquinamento zero entro il 2050. Oggi i deputati hanno adottato (con 363 voti a favore, 226 contro e 46 astensioni) la posizione negoziale del Parlamento sulle nuove misure legislative sull’inquinamento atmosferico, volte a migliorare la qualità dell’aria e creare un ambiente pulito per i cittadini.

L’inquinamento atmosferico è infatti una grande minaccia alla salute e, ricorda il Parlamento europeo, continua a essere la prima causa ambientale di morte prematura nell’UE con circa 300.000 morti premature all’anno.

Obiettivo inquinamento zero

Nell’ottobre 2022, la Commissione europea ha proposto una revisione delle norme della Ue sulla qualità dell’aria con obiettivi al 2030 e per arrivare a “inquinamento zero” entro il 2050. L’obiettivo è avere aria più pulita da qui al 2030, azzerare l’inquinamento atmosferico al 2050, avere acqua superficiale e sotterranea più pulita e monitorata anche sulla presenza di microplastiche e nuovi inquinanti nelle acque.

Parlamento europeo, valori più rigorosi per diversi inquinanti

Oggi il Parlamento europeo fissa valori limite e obiettivi più rigorosi (da raggiungere entro il 2035), rispetto alla proposta della Commissione, per diversi inquinanti, tra cui particolato (PM2.5, PM10), NO2 (anidride carbonica), SO2 (anidride solforosa) e O3 (ozono).

Le nuove regole mirano a garantire che la qualità dell’aria nell’UE non sia dannosa per la salute umana, gli ecosistemi e la biodiversità e ad allineare le regole UE con le più recenti linee guida per la qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il testo rappresenta la posizione negoziale del Parlamento, che ora avvierà negoziati con il Consiglio.

Ha detto dopo la votazione il relatore Javi López (S&D, Spagna): «Affrontare l’inquinamento atmosferico in Europa richiede un’azione immediata. Questa lenta pandemia sta avendo un impatto devastante sulla nostra società, portando a morti premature e a una moltitudine di malattie cardiovascolari e polmonari. Dobbiamo seguire la scienza, allineare i nostri standard di qualità dell’aria alle linee guida dell’OMS e rafforzare alcune delle disposizioni contenute in questa direttiva. Dobbiamo essere ambiziosi per salvaguardare il benessere dei nostri cittadini e creare un ambiente più pulito e più sano».

Più punti di campionamento e protezione dei cittadini

Fra le richieste del Parlamento europeo c’è quella di avere più punti di campionamento della qualità dell’aria. Nelle aree urbane, spiega una nota, dovrebbe esserci almeno un super-sito di monitoraggio ogni due milioni di abitanti, per poter rappresentare l’esposizione della popolazione urbana generale (la Commissione ne ha proposto uno per 10 milioni). In luoghi in cui è probabile che si verifichino alte concentrazioni di particelle ultrafine (UFP), di carbone nero, di mercurio e di ammoniaca (NH3), dovrebbe esserci un punto di campionamento ogni milione di abitanti, un numero superiore a quello proposto dalla Commissione (ogni cinque milioni e solo per l’UFP).

Per proteggere i cittadini, i deputati chiedono di armonizzare in tutta la Ue gli indici di qualità dell’aria. Questi, prosegue la nota, “dovranno diventare essere comparabili, chiari e disponibili al pubblico, con aggiornamenti orari in modo che i cittadini possano proteggersi durante gli alti livelli di inquinamento atmosferico prima che vengano raggiunte soglie di allarme obbligatorie. Inoltre, dovranno essere rese disponibili informazioni sui sintomi associati ai picchi di inquinamento atmosferico e sui rischi per la salute associati a ciascun inquinante, comprese informazioni specifiche per i gruppi vulnerabili”. I cittadini che abbiano danni alla salute dovranno inoltre avere un diritto rafforzato al risarcimento in caso di violazione delle nuove norme.


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