Prodotti difettosi, in Ue proposte nuove regole a tutela dei consumatori (Foto di Bruno da Pixabay)

Dal Parlamento europeo arriva la proposta di una maggiore tutela dei consumatori verso i danni che vengono da prodotti difettosi. Le nuove norme rappresenterebbero un insieme di regole valido in tutto il mercato unico dell’Ue, si applicherebbero anche ai prodotti digitali, a quelli ricondizionati e ai prodotti che vengono da paesi terzi, e prevedono procedure di risarcimento più semplici.

“Le nuove norme garantirebbero alle vittime un equo risarcimento quando i prodotti difettosi, compresi i prodotti digitali o ricondizionati, causano loro danni fisici e psicologici”. Così una nota del Parlamento europeo.

Danni da prodotti difettosi, le nuove proposte

Con 33 voti favorevoli, 2 contrari e nessuna astensione la commissione giuridica (JURI) e la commissione per il mercato interno e la tutela dei consumatori (IMCO) del Parlamento europeo hanno infatti approvato la loro posizione sull’aggiornamento delle norme che disciplinano la responsabilità degli operatori economici per i danni causati da prodotti difettosi.

L’obiettivo della nuova legislazione, spiega una nota, è quello di eliminare le differenze tra gli Stati e rispondere adeguatamente a sfide quali le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la transizione all’economia circolare e la crescita degli acquisti online anche da paesi extra Ue. La proposta di aggiornamento della Direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi, che ormai ha quasi 40 anni, vuole dunque garantire ai consumatori europei un ulteriore livello di protezione.

Il progetto mira a garantire ad esempio che, anche quando il prodotto difettoso viene acquistato al di fuori dell’Ue, ci sia un’impresa con sede nell’UE che possa essere ritenuta responsabile per il danno causato. In caso contrario, i consumatori potrebbero comunque essere risarciti tramite sistemi nazionali.

Riconoscimento per danni psicologici e distruzione di dati

La proposta mira a semplificare la procedura relativa all’onere della prova – ovvero la necessità, per ottenere un risarcimento, di dimostrare che il prodotto era difettoso e che questo ha causato il danno subito. Chi ha subito un danno potrà allora chiedere chiedere al tribunale di ordinare all’operatore di fornire prove che siano d’aiuto nella richiesta di risarcimento. Viene inoltre annullata la soglia minima di 500 euro di danno. Le autorità nazionali per la tutela dei consumatori dovranno fornire indicazioni ai consumatori sulle loro richieste di risarcimento.

La proposta prevede ancora un periodo di responsabilità esteso, in casi eccezionali, a 30 anni. Secondo il testo adottato, sarà possibile far valere non solo i danni fisici, ma anche i danni psicologici riconosciuti dal punto di vista medico, nonché la distruzione o il danneggiamento irreversibile dei dati (come la cancellazione di file dal disco rigido) quando la perdita economica supera i 1.000 euro.

Le regole non si applicherebbero al software open source gratuito.

Bisognerà ora vedere se la proposta avrà il via libera del Parlamento europeo in plenaria. Allora potranno iniziare i colloqui con gli Stati Ue sulla forma della legislazione.


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