Telemarketing selvaggio e registro delle opposizioni, UNC: “Si cambi la legge” (Foto MART PRODUCTION per Pexels)

Come difendersi dal telemarketing selvaggio? È la domanda di fondo che ricorre ogni volta che si parla di call center, chiamate telefoniche e registro pubblico delle opposizioni. Questo garantisce che il cittadino, iscritto al registro, non venga raggiunto dalle chiamate promozionali indesiderate. O meglio, dovrebbe garantire, se è vero che i limiti dello strumento vengono denunciati non solo dalle associazioni dei consumatori ma anche dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il titolare del Mimit Adolfo Urso ha infatti dichiarato al question time alla Camera: «Il registro tutele delle chiamate effettuate nel rispetto della legge non può impedire la recezione di telefonate illegali, effettuate da soggetti che raccolgono i dati in maniera illecita e contattano gli utenti senza aver raccolto apposito consenso». Fra le criticità riscontrate, c’è anche «la pratica di mascherare l’identità della linea chiamante mostrando numerazioni fittizie o non attive». Per Urso «il contrasto a questa tecnica, tramite l’introduzione di protocolli sicuri che garantiscono l’autenticità della linea chiamante, potrebbe ridurre significativamente il fenomeno illegale». (Fonte: Leggo.it).

UNC: si torni all’opt in

Il registro pubblico delle opposizioni, esteso a tutti i numeri telefonici nazionali, fissi e cellulari, consente al cittadino di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderate. L’iscrizione annulla anche i consensi precedentemente rilasciati, tranne quelli che saranno autorizzati dopo l’iscrizione e quelli con i soggetti con cui si ha un contratto (per esempio i gestori delle utenze). Secondo dati diffusi dal Ministro, attualmente nel registro sono registrate circa 30 milioni di numerazioni telefoniche più di 900 operatori di telemarketing.

Le chiamate indesiderate però continuano a essere un incubo per molti cittadini che continuano a ricevere telefonate e sollecitazioni di telemarketing. Difficile insomma impedire le telefonate illegali.

Sostiene il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona: «Il ministro ha scoperto l’acqua calda. Il problema è che deve prospettare delle soluzioni serie al telemarketing selvaggio. La legge n. 5 dell’11 gennaio 2018 è stata un fallimento e il nuovo Registro delle opposizioni è stato un flop. Si deve tornare al sistema dell’opt in, ossia al regime valido fino al 2009 che proibiva di telefonare a qualcuno se non aveva dato prima il suo espresso consenso ad essere chiamato, che sia considerata scorretta la pratica di chiamare chi è iscritto al Registro delle opposizioni, così che possa intervenire anche l’Antitrust a supporto del Garante della Privacy, che il prefisso unico 0844 sia reso obbligatorio e, infine, che, per luce e gas e i settori più delicati, siano considerati nulli i contratti fatti per telefono».


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