Carovana dei ghiacciai, lanciato il Manifesto per una governance internazionale
La crisi climatica non conosce confini e il ritiro dei ghiacciai riguarda tutto l’arco alpino. La Carovana dei ghiacciai lancia il Manifesto per una governance internazionale dei ghiacciai
La Carovana dei ghiacciai si conclude con il “Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse”. La campagna di Legambiente con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) quest’anno ha assunto una dimensione internazionale con la collaborazione con CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) e ha attraversato tutto l’arco alpino, dall’Italia all’Austria fino alla Svizzera.
I ghiacciai alpini e la crisi climatica
Tutti i ghiacciai delle Alpi sono accomunati dalla stessa emorragia a causa della crisi climatica, con arretramenti delle fronti glaciali e importanti perdite di volume. La crisi climatica non conosce confini capace di salvare questi giganti bianchi. E i dati evidenziati dalla campagna sono drammatici.
Dal ghiacciaio del Belvedere (Piemonte) la cui superficie dagli anni 50 ad oggi si è ridotta del 20% e ha perso fino a circa 60 metri di spessore negli ultimi 10 anni (pari ad un edificio di 20 piani), al ghiacciaio di Dosdè Est (Lombardia) che dal 1932 si è ritirato di oltre 1 km e ha perso il 47% della sua superficie. Il ghiacciaio del Mandrone (Trentino-Alto Adige) – parte del Ghiacciaio dell’Adamello, il più esteso ghiacciaio d’Italia- dal 2015 ad oggi registra una perdita di 50 ettari di superficie (pari a 70 campi da calcio). In Austria, il ghiacciaio Ochsentaler dal 1850 ad oggi è arretrato di circa 2400 metri, registrando ritiri drammatici negli anni del 2018/2019 (-86,7 Metri) e 2021/2022 (-42,8 Metri). In Svizzera, il ghiacciaio del Morteratsch dal 1878 ad oggi è arretrato di quasi 3 chilometri, perdendo 23 metri solo nel 2022.
Il Manifesto per la governance dei ghiacciai
Questa la situazione che ha portato al lancio del “Manifesto per una governance dei Ghiacciai e delle risorse connesse”, che propone 7 azioni a livello internazionale per una governance dei ghiacciai e delle risorse idriche.
Il Manifesto, già sottoscritto da glaciologi ed esperti del clima, “nasce dalla consapevolezza – spiega Legambiente – di considerare i ghiacciai come una risorsa da valorizzare in quanto fornitore di importanti servizi ecosistemici, la cui riduzione o scomparsa causa gravi conseguenze sulla pubblica sicurezza, l’economia e l’ambiente”.
«La crisi climatica non conosce confini, così come il ritiro dei ghiacciai, fenomeno che coinvolge l’intero arco alpino. Da questi presupposti nasce la proposta, condivisa con esperti provenienti da tutti i Paesi alpini di una governance europea dei ghiacciai – ha detto Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente –. Il Manifesto presentato rappresenta il primo passo per mettere in campo efficaci misure per rallentare il fenomeno, attraverso concrete politiche di mitigazione e urgenti azioni di adattamento per fronteggiare le conseguenze già oggi evidenti, a partire dalle risorse idriche fino al rischio idrogeologico, che ne derivano. Dobbiamo essere consapevoli che quanto sta succedendo in alta quota coinvolge anche il territorio a valle. Quindi per affrontare il fenomeno del ritiro dei ghiacciai alpini, non ci si deve limitare solo alle aree di montagna ma richiede politiche a scala molto più ampia».