
Censis, media e informazione sono un mix tra tradizione e innovazione
Le prime cinque fonti di informazione utilizzate dagli italiani includono strumenti tradizionali e innovazione offerta da Facebook e dai motori di ricerca
È un mix di fonti e strumenti quello che gli italiani utilizzano oggi per informarsi: canali tradizionali si mescolano al web contaminandosi gli uni con gli altri.
Da quello che emerge dal Rapporto Censis sulla comunicazione, presentato questa mattina, le prime cinque fonti di informazione utilizzate dagli italiani includono strumenti tradizionali come telegiornali, reti all news e quotidiani cartacei, insieme all’innovazione offerta da Facebook e dai motori di ricerca.
La classifica delle fonti
Il Tg resta saldamente in testa alla classifica dei programmi che gli italiani seguono per informarsi (59,1%) ma Facebook scalza la concorrenza di altre fonti di informazione e si pone al secondo posto della dieta mediatica italiana. Ad utilizzare il social network di Zuckerberg infatti è il 31,4% degli italiani, a cui segue un buon 20,7% che attinge notizie dai motori di ricerca, Google in testa.
Le notizie più seguite
Le sorti della politica nazionali, con i suoi continui e inaspettati capovolgimenti, i cambi di casacca e i colpi bassi, appassionano il 42,4% degli italiani, più di quanto non sappiano fare le partite di calcio e lo sport (29,4%) o la cronaca nera (26,1%) e il gossip (18,2%).
Innovazione, Internet e divario digitale
Sono in molti a credere che nel futuro i media tradizionali perderanno terreno, primi fra tutti quelli cartacei che per il 49,6% sono destinati all’estinzione con una possibile riduzione della libertà di informazione (42,4%).
In generale, sono le persone che hanno più dimestichezza con i media digitali a manifestare un atteggiamento più positivo verso il futuro.
Va rilevato però che per sfruttare appieno le opportunità offerte dai dispositivi digitali bisogna essere in grado usarli al meglio. Emerge proprio su questi aspetto uno dei limiti principali del nostro Paese dove il 25% dei cittadini ammette di non possedere le competenze necessarie in ambito digitale.
I valori più alti sulle competenze digitali si registrano tra chi ha tra i 33 e i 34 anni (solo l’8% non è in grado di utilizzare la rete e i suoi strumenti), i più istruiti e i più giovani che risultati i meglio attrezzati per sopravvivere nell’era digitale.
Media e informazione: le contaminazioni
Nel 2019, la Tv tradizionale registra una flessione (-2,5% in un anno), mentre cresce significativamente la Tv via internet e la mobile Tv.
La radio continua a rivelarsi all’avanguardia dentro i processi di ibridazione dei media. Se da un lato l’ascolto a casa con un apparecchio tradizionale è in calo, l’autoradio e lo smartphone restano stabili o in crescita.
Sul fronte dei social network, YouTube è il più popolare (56,7%), seguito da Facebook (55,2%) e Instagram (35,9%).
Scrive per noi

- Non sono una nativa digitale ma ho imparato in fretta. Social e tendenze online non smettono mai di stuzzicare la mia curiosità, con un occhio sempre vigile su rischi e pericoli che possono nascondersi nella rete. Una laurea in comunicazione e una in cooperazione internazionale sono la base della mia formazione. Help Consumatori è "casa mia" fin dal praticantato da giornalista, iniziato nel lontano 2012.
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