ferma la tampon tax

We World onlus lancia la campagna per ridurre l'Iva sugli assorbenti

«L’Iva sugli assorbenti ci sta prosciugando. #FermaLaTamponTax». Gli assorbenti sono tassati come beni di lusso. Ma un lusso non sono. Sono un’esigenza fisiologica e naturale sulla quale pesa (ancora) una tassazione al 22%.

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’associazione WeWorld onlus rilancia la campagna per chiedere di abbassare l’Iva sugli assorbenti. In nome delle pari opportunità, contro la violenza economica sulle donne, per fronteggiare questa vera e propria discriminazione. Ridurre l’Iva sugli assorbenti andrebbe anche incontro all’emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia, che ha un impatto maggiore sulle donne in termini di conciliazione vita-famiglia-lavoro. Non solo. Le donne hanno più spesso lavori precari, vengono pagate meno, ma sugli assorbenti – di cui hanno bisogno tutti i mesi per anni – pagano l’Iva dei beni di lusso.

 

 

#FermaLaTamponTax

Da qui la petizione online lanciata da WeWorld onlus con l’hashtag #FermaLaTamponTax.

«Ridurre dal 22% al 5% l’IVA sugli assorbenti. È questa la richiesta che porteremo insieme in Parlamento in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – si legge nella petizione – Questo intervento fiscale si inserisce in un percorso di politiche per le pari opportunità e di contrasto alla violenza economica contro le donne. Chiediamo di risparmiare alle donne la tassazione piena su una categoria di prodotto necessaria ad affrontare un’esigenza naturale come le mestruazioni».

Gli assorbenti non sono beni di lusso

Abbassare l’Iva sugli assorbenti dal 22% al 5% è necessario perché si tratta di una discriminazione economica, quella della tassazione più elevata su beni necessari, che «in questo momento storico – durante il quale le donne sono le più colpite dalla pandemia – è ancora più insopportabile». La petizione verrà portata al Parlamento in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

In Italia, ricorda WeWorld onlus, «gli assorbenti sono considerati beni di lusso e la “Tampon tax” rappresenta una vera e propria forma di violenza economica che colpisce le donne: ad oggi, in tutto l’occidente, il nostro Paese è uno tra i pochi a non essere ancora intervenuto in maniera incisiva per abbattere questa discriminazione. La crisi economica dovuta all’epidemia da Covid-19 grava in particolar modo sulle donne e per questo è importante farci sentire adesso e ottenere la cancellazione della tampon tax in tempi brevi».

Iva sugli assorbenti, Italia indietro

L’emergenza sanitaria, sociale ed economica causata dalla pandemia ha un impatto disuguale fra uomini e donne. Questo è ancor più evidente in Italia, dove il 74% delle donne – denuncia la onlus – dichiara di occuparsi interamente della famiglia e della casa. Il lockdown ha fatto pesare ancor più sulle spalle femminili lavoro, cura dei figli, istruzione, welfare familiare e quant’altro rendendo ancor più affannosa la giornata delle donne e più complicato conciliare tutto.

WeWorld onlus chiede con questa campagna anche una svolta culturale. L’Italia su questo fronte è davvero indietro.

«L’abolizione o l’abbattimento della “tampon tax” è infatti in primo luogo un intervento di natura culturale, che riconosce l’esistenza di una condizione naturale differente, implicante esternalità economiche negative – dice l’associazione – Se a livello globale democrazie come il Canada (2015), lo Stato di New York (2016), l’India (2018) e l’Australia (2019) hanno completamente abolito la tassazione su assorbenti, tamponi, coppette e spugne mestruali, molti Paesi Europei sono intervenuti per ridurla, compatibilmente con la normativa UE. Adesso tocca all’Italia».

 

donna

 

Quanto costa un ciclo mestruale?

Ma quanto costa un ciclo mestruale per una donna? Con un conteggio molto a spanne e approssimativo, un pacco di assorbenti può costare da circa 2 euro a 3,90 euro. Molto dipende dalla marca, dalla qualità, dalle offerte disponibili. Facendo una media di 3 euro a pacco e consumandone quattro pacchi per un ciclo, sono già 12 euro al mese. Si può risparmiare qualcosa ma si può pagare anche di più, dipende naturalmente dalla donna e dal suo ciclo.

Ci sono poi mille variabili in più. Uno è il numero degli assorbenti interni al pacco. In un pacco ci possono essere da 8 a 12/14 assorbenti, quindi ci sarebbe anche da valutare l’effettivo risparmio di un pacco di assorbenti che costa meno ma contiene meno pezzi.

Ci sono le esigenze personali: se servono assorbenti in cotone per qualche intolleranza, quelli tutti bianchi, le marche più diffuse li propongono tutte a prezzi un po’ più elevati della media. Ipotizzando questi 12 euro al mese, ma arrotondiamo pure a 15 euro se il ciclo è lungo o ci sono esigenze di assorbenti particolari, siamo a una media di 180 euro l’anno. E da questo conteggio sono esclusi farmaci, antidolorifici, tisane e quant’altro.


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