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Al via oggi il Festival dello Sviluppo Sostenibile, con eventi fino al 14 ottobre
Oggi, in occasione dell’evento di inaugurazione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, è stato presentato il Rapporto annuale dell’ASviS: in Italia situazione critica rispetto all’attuazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030
Parte oggi, martedì 28 settembre, la quinta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che propone, fino al 14 ottobre, più di 600 iniziative su tutto il territorio italiano e in rete: convegni, presentazioni di libri, mostre, film, flash mob e molto altro ancora, per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile, stimolare il confronto e la condivisione di nuove idee.
Oggi, in occasione dell’evento di inaugurazione, è stato presentato il Rapporto annuale dell’ASviS. Il documento, frutto del lavoro degli oltre 800 esperti degli Aderenti dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 e illustra un quadro organico di proposte, segnalando gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo.
Il rapporto AsviS al Festival dello Sviluppo Sostenibile
Secondo quanto illustrato dal rapporto, la pandemia ha avuto un impatto drammatico sul raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 e ha contribuito ad aggravare la situazione dell’Italia; mentre è positivo lo sforzo compiuto dall’Unione Europea nell’ultimo anno.
Tra il 2019 e il 2020 l’Italia mostra segni di miglioramento solo per tre Obiettivi, relativi a sistema energetico (Goal 7), lotta al cambiamento climatico (Goal 13) e giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Si registra, inoltre, una sostanziale stabilità per altri tre Obiettivi: alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), acqua (Goal 6) e innovazione (Goal 9).
Sono peggiorati invece gli indicatori relativi a 9 obiettivi: povertà (Goal 1), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11), ecosistema terrestre (Goal 15) e cooperazione internazionale (Goal 17).
Mentre per i Goal 12 (economia circolare) e 14 (ecosistemi marini) si è deciso di non calcolare il 2020, in assenza di informazioni disponibili.
Anche nel confronto con gli altri Paesi UE la situazione del nostro Paese si conferma critica, risultando al di sotto della media europea per 10 dei 16 indicatori analizzati (Goal 1, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 16 e 17), allineata per 3 (Goal 3, 13 e 15). Risulta, invece, al di sopra per 3 obiettivi (Goal 2, 7 e 12) nel 2019, ultimo anno in cui si hanno dati disponibili, escludendo quindi gli effetti della pandemia.
Le proposte
Alla luce di quanto emerso dall’analisi, l’ASviS include nel Rapporto un elenco di proposte trasversali:
• portare a compimento l’iter legislativo per l’inserimento in Costituzione del Principio di sviluppo sostenibile;
• definire con chiarezza la responsabilità della Presidenza del Consiglio nel sovraintendere all’attuazione complessiva dell’Agenda 2030 in Italia;
• aggiornare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS);
• aggiornare il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), per allinearlo agli obiettivi europei di un taglio alle emissioni per almeno il 55% entro il 2030;
• costruire un piano con una sequenza temporale definita per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e dannosi per l’ambiente;
• assumere gli impegni internazionali sul contrasto ai cambiamenti climatici e perdita di biodiversità come guida delle politiche nazionali;
• creare un Ente pubblico di ricerca per gli studi sul futuro;
• attuare rapidamente la Strategia nazionale per la parità di genere e istituire un Tavolo di confronto istituzionale permanente con la società civile sulle politiche di genere;
• garantire che il tema delle giovani generazioni abbia un’effettiva valenza nel disegno di tutte le politiche;
• riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare per dargli una prospettiva universale;
• garantire il raggiungimento della quota dello 0,7% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo da parte dell’Italia entro il 2025, e proporre che la medesima scadenza venga rispettata a livello europeo.

Scrive per noi

- Mi sono laureata in Scienze Internazionali con una tesi sulle politiche del lavoro e la questione sindacale in Cina, a conclusione di un percorso di studi che ho scelto spinta dal mio forte interesse per i diritti umani e per le tematiche sociali. Mi sono avvicinata al mondo consumerista e della tutela del cittadino nel 2015 grazie al Servizio Civile. Ho avuto così modo di occuparmi di argomenti diversi, dall'ambiente alla cybersecurity e tutto ciò che riguarda i diritti del consumatore. Coltivo da anni la passione per i media e il giornalismo e mi piace tenermi sempre aggiornata sui nuovi mezzi di comunicazione. Una parte della mia vita, professionale e non, è dedicata al teatro e al cinema.
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