Caro vacanze, risparmia chi parte a settembre (ma quanti possono farlo?) Foto di Artemie Ixari da Pixabay

Da agosto a settembre si abbattono i prezzi dei voli per le località turistiche. E vanno giù i prezzi nelle strutture ricettive. Per dire: una famiglia di quattro persone, con due bambini, per una settimana in un tre stelle a Gallipoli può pagare ad agosto da 1.160 a 9.090 euro (variazione tariffe minime e massime) mentre a settembre i prezzi vanno da 258 a 3.220 euro. A Taormina si passa dal range 908 – 6.913 euro di agosto a quello fra 802 e 3.493 euro di settembre. La soluzione per il caro vacanze estive sembrerebbe facile: meglio partire a settembre, quando i prezzi calano drasticamente e sono molto più abbordabili. Ma anche questo è un lusso per chi può permettersi di scegliere tempi e modi di ferie e vacanze.

I conti del caro vacanze

Alla fine di questo mese Assoutenti torna a denunciare i rincari delle vacanze estive, che proprio per questo si sono fatte più corte. I rincari di prezzi e tariffe hanno infatti ridotto il numero di notti fuori casa e aggravato le spese delle famiglie.

“A causa del caro-estate e di listini in forte crescita in tutti i settori legati al turismo, le vacanze estive degli italiani sono costate complessivamente quasi 34 miliardi di euro, con un aumento di 1,2 miliardi rispetto al 2022, pur essendo più brevi e con un minor numero di giorni di villeggiatura”, denuncia Assoutenti.

Chi parte a settembre può contare su risparmi che in alcuni casi possono arrivare fino al 70% rispetto alle tariffe di agosto. Ma c’è da domandarsi appunto quanti possano scegliere di prendersi le ferie e partire a settembre (e quanti invece abbiano pause più o meno obbligate nel calendario). A fronte di quanti hanno invece scelto, ad agosto, mete più economiche rispetto ai lidi italiani – come il caso emblematico di questa estate, l’Albania.

«I rincari nel comparto turistico hanno rappresentato quest’anno una vera e propria “tassa sulle vacanze”, aumenti spesso ingiustificati e frutto di mera speculazione – afferma il presidente Assoutenti Furio Truzzi – Gli operatori sono stati però puniti perché, come attestano i dati ufficiali, nella settimana centrale di agosto i prezzi troppo alti hanno allontanato i turisti e le strutture non hanno registrato il tutto esaurito. A causa di questa situazione gli italiani da un lato hanno ridotto i giorni di villeggiatura, dall’ altro guardano sempre più verso mete estere come Albania, Spagna e Croazia che garantiscono maggiore convenienza. Un segnale che il governo e gli operatori del settore farebbero bene a non sottovalutare».

Come cambiano le vacanze

Assoutenti ha analizzato costi e durata delle villeggiature estive mettendo a confronto i dati del 2022 con quelli attuali. Il primo effetto dei rincari, spiega l’associazione, sono le modifiche sulle scelte dei cittadini.

“Il numero di italiani che si è concesso una villeggiatura nel periodo estivo è rimasto stabile rispetto allo scorso anno (circa 34,5 milioni di cittadini), ma è cresciuta la quota di coloro che hanno tagliato il numero di notti fuori casa. La percentuale di italiani che questa estate è riuscita a permettersi solo un weekend o al massimo tre notti fuori casa è infatti passata dal 4% dello scorso anno al 18% del 2023 – analizza Assoutenti – Si riduce fortemente anche la quota di chi ha trascorso fino a 7 notti fuori, dal 63% del 2022 al 56% di quest’anno. Diminuisce anche il numero di chi si è potuto permettere vacanze lunghe superiori alle 7 notti fuori casa: dal 31,4% dello scorso anno al 25% del 2023”.

A settembre prezzi giù

La situazione dei prezzi cambia per chi può andare in vacanza a settembre. Secondo l’indagine di Assoutenti, i prezzi dei voli e delle strutture ricettive si abbattono drasticamente subito dopo agosto. Spiega l’associazione che “per una settimana a Gallipoli dal 9 al 16 settembre una famiglia di 4 persone, considerando volo più hotel, spende fino al 70% in meno rispetto agli stessi servizi acquistati ad agosto. Per le mete più gettonate della Sardegna il risparmio va dal 35% al 50%, mentre per la Sicilia si arriva al -60% su agosto”.


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