
Intesa restrittiva della concorrenza, Antitrust multa per oltre 4 milioni i distributori di carburanti di Livigno (Fonte foto Pixabay)
Intesa restrittiva della concorrenza, Antitrust multa per oltre 4 milioni i distributori di carburanti di Livigno
Dall’Antitrust arrivano sanzioni per un totale di oltre 4 milioni a distributori di carburanti nel comune di Livigno. Secondo l’Autorità dal 2012 al 2022 le società hanno concordato i prezzi di vendita al dettaglio di benzina e diesel tramite comunicazioni settimanali via mail
Intesa restrittiva della concorrenza, consistente nella “fissazione concertata dei prezzi futuri di vendita al dettaglio dei carburanti per autotrazione su rete stradale ordinaria nel territorio di Livigno”. Con questa motivazione l’Antitrust ha deciso sanzioni per oltre 4 milioni di euro ai distributori di carburanti nel comune di Livigno, in provincia di Sondrio.
Secondo l’Autorità, una serie di società hanno concordato dal 2012 al 2022 i prezzi di vendita al dettaglio di benzina e diesel tramite comunicazioni settimanali via mail.
Carburanti, l’Antitrust: intesa anticoncorrenziale a Livigno
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, informa oggi una nota, ha sanzionato per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro (4.287.186,97) le società Cus.Car. S.r.l., Fibo S.r.l., Ges.Car. S.r.l. di Cusini Bernardo & C., Tre.Car. S.r.l., CU.BA. S.r.l., Global Service S.r.l., Bondi Carburanti di Bormolini Luigi S.r.l. e Silroc S.r.l.
L’Autorità ha accertato l’esistenza – nel periodo 2012-2022 – di “un’intesa anticoncorrenziale tra le società di distribuzione di carburanti per autotrazione (gasolio e benzina) che operano nel comune di Livigno, in provincia di Sondrio”.
Secondo l’Antitrust, “l’intesa veniva attuata attraverso comunicazioni settimanali via mail con indicazioni puntuali dei prezzi futuri da applicare negli impianti di distribuzione al dettaglio. Queste mail erano inviate da una persona fisica ad un elenco, visibile a tutti i destinatari, contenente gli indirizzi delle società in questione”.
Per l’istruttoria, nata a seguito di precedenti indagini della Guardia di Finanza, l’Antitrust si è basata su “un ricco quadro probatorio da cui emergono le evidenze dei sistematici invii di mail da parte del mittente alle società di distribuzione di carburanti e della corrispondenza tra i prezzi contenuti nelle comunicazioni e quelli effettivamente praticati dai distributori”. L’intesa, argomenta ancora l’Autorità, “ha eliminato il confronto competitivo tra le parti e ha compromesso irrimediabilmente il fisiologico gioco concorrenziale a danno dei consumatori”.

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