Marine litter, una spiaggia di cotton fioc. Legambiente lancia #NorifiutinelWC
Ogni passo sulla sabbia porta a uno o due cotton fioc. Sono 79 bastoncini per la pulizia delle orecchie ogni cento metri di spiaggia. E arrivano direttamente dal wc di casa, perché la via che passa dal bagno al mare è infinitamente più breve di quanto si pensi. Fra la grande mole di rifiuti che si riversa su spiagge e mari, la maggioranza (fra l’80% e il 90%) è rappresentata dalla plastica. E il 10% dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane proviene dagli scarichi dei bagni. Anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti i rifiuti buttati in bagno raggiungono il mare. E il 9% dei rifiuti spiaggiati è rappresentato da quei cotton fioc che molti gettano via nel wc di casa.
Per questo Legambiente ha lanciato con Goletta Verde la nuova campagna #NoRifiutinelWC, sviluppata da Ogilvy Change, per stimolare il cambiamento dei cittadini ed arginare un problema di portata globale come il marine litter. Nella lotta ai rifiuti in mare si può partire dal basso e dal gesto del singolo cittadino, chiamato a non buttare più i propri rifiuti nel bagno di casa. Anche perché la mole del problema è enorme. In un monitoraggio fatto da Legambiente fra il 2016 e quest’anno è emerso che in 46 spiagge lungo la penisola sono stati trovati quasi 7 mila cotton fioc. Sono i bastoncini per le orecchie quelli che più di tutti viaggiano dai bagni al mare, ma non sono i soli rifiuti presenti: sulle spiagge si trovano blister di medicinali, tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per lenti a contatto. Tutta roba che inquina, rimane in mare per anni, viene ingerito dalle specie marine, è pericoloso e quando diventa microplastica finisce nella catena alimentare. Cosa si può fare? Partire da un gesto semplicissimo come quello di usare il cestino della spazzatura.
Da qui la campagna #NoRifiutinelWC. Spiega Legambiente: “Lo scopo della nuova campagna sociale è stimolare il cambiamento spontaneo e permanente di abitudini in un piccolo gesto quotidiano che, tuttavia, può contribuire ad arginare un problema di portata globale come il marine litter: si calcola, infatti, che ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono dritti nei mari e negli oceani del mondo e di questi una percentuale tra l’80% e il 90% di questi rifiuti è plastica”.
L’associazione propone poi la messa al bando dei cotton fioc in plastica. “Per far fronte all’invasione di cotton fioc bisogna affrontare il problema anche dal punto di vista normativo”, spiega l’associazione, che ha intenzione di propone al Parlamento italiano di “istituire un divieto per la produzione e la commercializzazione di bastoncini in plastica non compostabile, sull’esempio di quanto l’Italia ha fatto con il bando ai sacchetti di plastica e in linea con la messa al bando dei bastoncini per le orecchie voluta dalla Francia a partire dal 2020”.
Dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente: “Il problema del marine litter sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti come ha dimostrato anche la Conferenza mondiale sugli Oceani organizzata dall’Onu lo scorso mese a cui abbiamo partecipato portando la nostra esperienza. La quasi totalità dei rifiuti, in una percentuale che oscilla tra l’80% e il 90%, è composta da plastica, che persiste nell’ambiente per centinaia di anni e accumula sostanze tossiche. Si tratta di rifiuti che creano problemi economici, ambientali e alla fauna marina, ma possono anche finire sulle nostre tavole visto che le microplastiche (generate anche dalla frammentazione dei rifiuti più grandi), vengono facilmente ingerite dai pesci. Se poi i sistemi di depurazione non ci sono o sono inefficienti, come denunciamo da anni con Goletta Verde, tutto quello che buttiamo nel WC finisce in mare. Possiamo e dobbiamo invertire questo trend e per farlo bastano anche piccoli gesti come scegliere prodotti meno inquinanti, prevenire i rifiuti, differenziarli al meglio per riciclarli, ma anche evitare di usare i nostri WC come se fossero cestini della spazzatura”.