Minori non accompagnati, il Rapporto Agia-Unhcr

Minori non accompagnati, il Rapporto Agia-Unhcr

Quali sono i rischi, le vulnerabilità, i sogni e i bisogni dei minori stranieri non accompagnati (Msna) ospiti dei centri di prima e seconda accoglienza in Italia? La risposta arriva dal rapporto presentato questa mattina dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

I numeri del Rapporto

Nell’80% dei centri visitati sono state rilevate sostanziali carenze nelle informazioni e nelle attività di orientamento destinate ai ragazzi. Nel 53% è stata denunciata la mancanza di attività di socializzazione e nel 47% dei casi è risultato che la permanenza nei centri di prima accoglienza o emergenziali si è protratta ben oltre i 30 giorni massimi fissati dalla legge. I gestori dei centri hanno lamentato tempi lunghi per la nomina dei tutori. Insieme ai ragazzi hanno inoltre segnalato l’impossibilità di far giocare i giovani in squadre di calcio iscritte alla Figc, poiché per il tesseramento è richiesta la firma di autorizzazione da parte di un genitore.

L’opinione de ragazzi coinvolti nell’indagine

L’80% dei minorenni coinvolti poi nelle attività di partecipazione ha chiesto approfondimenti e chiarimenti sulla procedura di richiesta di protezione internazionale e il 60% li ha chiesti sul funzionamento della Commissione territoriale, competente sulla valutazione delle richieste. Il 70% ha dichiarato di aver percepito ostilità o pregiudizi, mentre il 50% ha manifestato l’esigenza di condividere tempo e spazi con i coetanei italiani. Il 40% ha dichiarato di non essersi sentito coinvolto nelle scelte al proprio percorso legale in Italia.

Ascolto e partecipazione sono stati gli assi su cui è stato sviluppato il ricco e articolato piano di lavoro realizzato in questi due anni con UNHCR”, dice la Garante, Filomena Albano.

Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano

“Grazie all’ascolto è stato possibile impostare le attività di partecipazione avviate nel 2018. Pur trattandosi di attività sperimentali le azioni hanno rappresentato una grande occasione di crescita. Le attività hanno permesso ai minori di sentirsi parte di un processo in cui loro, al pari degli adulti, sono stati parte attiva”.


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Elena Leoparco
Elena Leoparco
Non sono una nativa digitale ma ho imparato in fretta. Social e tendenze online non smettono mai di stuzzicare la mia curiosità, con un occhio sempre vigile su rischi e pericoli che possono nascondersi nella rete. Una laurea in comunicazione e una in cooperazione internazionale sono la base della mia formazione. Help Consumatori è "casa mia" fin dal praticantato da giornalista, iniziato nel lontano 2012.

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