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Viaggi di Natale e non solo, il Covid rischia di fermare di nuovo tutto

Viaggi di Natale e non solo, l’incertezza da Covid rischia di fermare tutto

Le notizie sull’aumento dei contagi rischia di fermare i viaggi di Natale e non solo. Sono già due milioni e mezzo le disdette di prenotazioni già fatte. Assoutenti stima danni per 10 miliardi di euro a commercio e turismo in caso di restrizioni a Natale. E chiede l’obbligo vaccinale

Viaggi di Natale, si parte. Anzi no. Si aspetta, nell’attesa di notizie più chiare. E molti disdicono il viaggio che avevano prenotato. L’incertezza sull’aumento dei contagi e sulle eventuali regole da rispettare sta mettendo in “freezer” i viaggi di Natale e la disponibilità degli italiani a partire per le festività di fine anno.

Un mese fa, dice Confturismo-Confcommercio, si stimava in 25 milioni le partenze degli italiani fra Natale e Capodanno e in 10 milioni per il “ponte” dell’Immacolata. A oggi mancano 11 milioni di partenze e ci sono state già 2,5 milioni di disdette.

I dati sono stati diffusi da Confturismo-Confcommercio che ha effettuato un’indagine in collaborazione con Swg. Il motivo di questo andamento, spiega la sigla, «è palese e dipende dalle informazioni sull’aumento dei contagi da Covid che generano una sorta di “effetto freezer” sulla stagione invernale che doveva archiviare definitivamente la crisi e che invece si preannuncia ancora molto incerta».

Viaggi di Natale, aumentano le disdette. Mentre chi parte va in famiglia

Circa 8,5 milioni di persone hanno dichiarato di aver cambiato la meta della vacanza scegliendone una più vicina o di aver ridotto i giorni a disposizione.

In ogni caso, dice Confturismo, resiste uno “zoccolo duro” del 35,5%, più di dodici milioni di persone, costituito da quanti non cambiano idea per nessuno dei periodi di vacanza programmati e dichiarano che partiranno comunque. Nella metà dei casi si tratta però di vacanze molto particolari: sono presso familiari o amici, per cui l’impatto di spesa in servizi turistici è decisamente più basso.

A pesare sui viaggi di Natale è l’incertezza sul futuro. Come dice il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, «prevale l’incertezza, non la paura, e per questo servono indicazioni chiare e immediate delle autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività. Questo soprattutto per il ‘popolo’ dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire».

 

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Consumi di Natale a rischio gelata

 

Assoutenti: danni per 10 miliardi in caso di restrizioni

Ma i viaggi di Natale sono solo un aspetto di un’incertezza che si staglia sull’immediato futuro, in vista delle feste ma non solo. Secondo Assoutenti, ad esempio, in caso di restrizioni e limiti durante il Natale ci saranno miliardi di danni a commercio e turismo. L’associazione propone un’alleanza con Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cgil, Cisl, Uil e Terzo Settore per chiedere al Governo una legge urgente sull’obbligo vaccinale.

«Se l’Italia non vuole fare la fine dell’Austria o peggio di altri paesi e se si vuole salvare l’economia nazionale tutelando al contempo la salute pubblica – dice il presidente Assoutenti Furio Truzzi – l’unica strada percorribile è quella dell’obbligo vaccinale, e il Governo deve tenere conto delle richieste di sindacati, imprese e consumatori attivandosi in tale direzione senza più perdite di tempo».

Limiti agli spostamenti legati al Covid e nuove restrizioni durante il Natale, dice Assoutenti, «avrebbero un impatto sull’economia italiana per oltre 10 miliardi di euro, con conseguenze pesanti per il commercio e per migliaia di imprese e danni enormi per tutto il comparto del turismo».

Assoutenti: serve obbligo vaccinale

Per questo l’associazione propone l’avvio di una alleanza operativa tra consumatori, industria, imprese, sindacati e Terzo settore: l’obiettivo è avere un fronte comune per evitare nuove chiusure e chiedere al Governo di adottare provvedimenti urgenti per tutelare famiglie, soggetti fragili, anziani ma anche aziende e industrie, a partire appunto dall’obbligo vaccinale – per il quale l’associazione ha già lanciato una petizione online.

Chiediamo, dice Assoutenti, «un incontro urgente a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cgil, Cisl, Uil, associazioni dei consumatori e del Terzo Settore finalizzato ad affrontare l’escalation di contagi Covid registrato nel nostro paese e studiare tutte le misure da adottare per evitare restrizioni, limiti e chiusure durante le prossime festività, che provocherebbero un danno per oltre 10 miliardi di euro all’economia italiana – dice Truzzi – Riteniamo non sia più rinviabile da parte del Governo l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, misura su cui anche i sindacati e le imprese finalmente convergono con maggior decisione. Per arrivare ad una legge nazionale che imponga la vaccinazione anti-Covid obbligatoria, legge per la quale l’Italia potrebbe fare da apripista in Europa, serve però creare un fronte comune che coinvolga tutte le parti in causa, da Confindustria al Terzo settore, e per questo riteniamo indispensabile l’avvio di una alleanza operativa tra tutti i soggetti interessati».


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