Energia, Arera: ancora troppi clienti nel mercato tutelato
L’Autorità per l’energia invia una segnalazione a Governo e Parlamento e propone di accompagnare gradualmente famiglie e piccole imprese nella liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas
Ci sono ancora troppi clienti nel mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas. La metà o più dei clienti domestici era ancora in regime di tutela nel 2018 sia per il settore elettrico sia per il gas naturale.
«Servono norme che consentano di regolare più gradualmente la ‘fine tutela’ e perseguire, nel modo più efficace, l’obiettivo di completa liberalizzazione dei mercati dell’energia e gas e l’effettiva concorrenza tra gli operatori, garantendo condizioni economiche eque per i clienti di piccole dimensioni».
È quanto chiede l’Autorità per l’energia (Arera) in una segnalazione inviata oggi a Parlamento e Governo in considerazione dell’attuale configurazione dei mercati della vendita al dettaglio di energia elettrica e di gas naturale e della ancora limitata attitudine dei clienti a orientarsi tra le offerte presenti nel mercato libero.
Elettricità e gas, metà e più dei clienti in regime di tutela
Per il settore elettrico, infatti, i dati dell’Autorità indicano che il 56% dei clienti domestici e il 43% dei non domestici erano ancora in regime di tutela nel 2018. Anche nel gas naturale, nello stesso anno, il servizio di tutela ha costituito la modalità di fornitura per il 50% dei clienti domestici e per il 43% dei condomini uso domestico.
A limitare la piena concorrenzialità dei mercati energia e gas auspicata nella Legge Concorrenza (n.124/2017) sono per l’Autorità l’alta concentrazione nei mercati, la scarsa propensione dei clienti a muoversi nel mercato e i vantaggi competitivi dei fornitori storici.
La segnalazione dell’Autorità
La segnalazione evidenzia che «l’attuale contesto dei mercati retail e l’effettivo grado di maturità per l’accesso al mercato conseguito dai clienti di piccole dimensioni dimostrano che l’obiettivo individuato dal Legislatore risulta ancora lontano dall’essere effettivamente raggiunto. Le dinamiche concorrenziali nel settore della vendita alla clientela di massa – scrive l’Arera – indicano che la maturità e la concorrenzialità dei mercati hanno raggiunto livelli piuttosto omogenei nei due settori ma, in entrambi i settori, difformi per tipologia di cliente. Anche nel 2018, il servizio di tutela si è confermato come la modalità prevalente di approvvigionamento per i clienti domestici di energia elettrica e di gas naturale».
A fronte dunque della «mancanza dei presupposti previsti all’art. 1, commi 59 e 60, della legge concorrenza, per la rimozione delle tutele di prezzo in entrambi i settori» l’Autorità ha ritenuto opportuno segnalare a Parlamento e Governo la necessità di «proseguire il processo di accompagnamento dei clienti finali di piccole dimensioni, ed in particolare, di quelli domestici, nel percorso di effettiva liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale».
La fine del regime di tutela dei prezzi è fissata al 1° luglio 2020 ma questo orizzonte temporale è molto critico e l’idea è quella di posticipare.
«I numeri sono lontani da quanto aveva ipotizzato il legislatore – afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini – e la quota di clienti fermi sul mercato tutelato è tutt’altro che residuale. Di fronte a questo l’Autorità fornisce alcuni elementi per disegnare gli scenari futuri e strumenti utili a prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni contrattuali. Chiediamo quindi di introdurre norme che ci consentiranno di attivare la salvaguardia per le piccole imprese a gennaio 2021 e solo successivamente – con un percorso progressivo, trasparente e verificabile – di estenderne i meccanismi ai clienti domestici dell’elettricità e del gas».