Energia, il Codacons boccia il Piano UE per la riduzione dei consumi

Energia, il Codacons boccia il Piano UE per la riduzione dei consumi

Prezzi dell’energia, approvato il decreto contro gli aumenti in bolletta

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sui prezzi dell’energia per limitare gli effetti degli aumenti in bolletta. Interventi per le famiglie con bonus luce e gas. Azzerati oneri di sistema e Iva al 5% sul gas per l’ultimo trimestre dell’anno. I Consumatori: non basta

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sui prezzi dell’energia. Sono “tendenzialmente azzerati” gli effetti del futuro aumento delle bollette per le famiglie che beneficiano del bonus elettrico e del bonus gas. Sono azzerate le aliquote degli oneri di sistema sul gas, per le famiglie, per il quarto trimestre 2021. L’Iva sul gas è portata al 5% per lo stesso periodo.

Sono i provvedimenti presi ieri dal Consiglio dei Ministri, dopo l’anticipazione del presidente del Consiglio Mario Draghi che aveva annunciato interventi sugli oneri di sistema e un potenziamento dei bonus luce e gas «per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili».

 

CdM, misure urgenti contro gli aumenti dei prezzi di luce e gas

Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge con le misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale.

Le misure, spiega una nota, intervengono a vantaggio di oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus sociale elettrico”. Si tratta di nuclei che hanno un Isee inferiore a 8265 euro annui; nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli); percettori di reddito o pensione di cittadinanza; utenti in gravi condizioni di salute, utilizzatori di apparecchiature elettromedicali. Per queste famiglie «sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta».

Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese (con utenze in bassa tensione fino a 16,5kW) e per circa 29 milioni di clienti domestici, sono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema, per il quarto trimestre 2021. 

Quanto al gas, per circa 2,5 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus gas” «sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta nel quarto trimestre 2021».

Sul gas viene abbassata l’Iva. Per il quarto trimestre dell’anno, per tutti gli utenti del gas naturale, famiglie e imprese, l’Iva (oggi al 10 e al 22% a seconda del consumo) è portata al 5% e gli oneri di sistema sono azzerati.

 

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Prezzi elettricità e gas, il Governo: eliminare oneri di sistema per il trimestre

 

I Consumatori: misure deludenti

Per le associazioni dei consumatori sono nel complesso misure deludenti e che non risolvono il problema. C’è il rischio che il caro energia si ripresenti nel 2022, senza considerare che alcuni aumenti ci saranno e che le misure sull’Iva riguardano solo gli ultimi tre mesi di quest’anno.

Il Codacons teme ulteriori rincari nel 2022.

«Si tratta di palliativi che avranno effetti solo nel breve periodo ma non risolvono il problema delle bollette né eviteranno i futuri rialzi delle tariffe – dice il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – Per il 2022 le previsioni sono estremamente negative e si attendono nuovi rincari per luce e gas, che non possono essere fronteggiati operando solo sugli oneri di sistema e tagliando l’Iva per soli 3 mesi. A tale situazione si aggiunge la stangata d’autunno che sta per abbattersi sui consumatori italiani, tra forti aumenti dei prezzi al dettaglio, caro-scuola e record della benzina alla pompa, e che potrebbe costare 1.500 euro a famiglia».

Il Codacons chiede invece un pacchetto di misure che comprenda l’abolizione del canone Rai dalla bolletta elettrica, la sterilizzazione dell’Iva su luce e gas per tutto il 2022, lo stop alla fine del mercato tutelato previsto per il 2023 e la ridefinizione dei criteri di calcolo delle tariffe energetiche.

Assoutenti: le famiglie si aspettavano di più

Le famiglie si aspettavano di più, dice a sua volta Assoutenti. «Siamo totalmente delusi dalle misure varate dal Governo per limitare i rincari delle bollette di luce e gas, e le famiglie si aspettavano sicuramente di più da questo esecutivo».

«Ridurre Iva e oneri di sistema a tempo determinato non significa risolvere il problema delle tariffe dell’energia e i maxi-rincari delle bollette di luce e gas sono solo rimandati, non certo sventati – afferma il presidente Furio Truzzi – Il Governo doveva e poteva fare di più, anche in considerazione dell’andamento dei prezzi delle materie prime che produrrà nel 2022 nuovi rialzi sul fronte delle tariffe energetiche».

L’associazione, che vuole organizzare una giornata di protesta #boicottiamoglispeculatori, «chiede al Ministro dell’Economia, Daniele Franco e a quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, di ridefinire in modo strutturale e assieme alle associazioni dei consumatori i criteri di calcolo delle tariffe energetiche, introducendo meccanismi di adeguamento più equi e in grado di sterilizzare le speculazioni sui mercati e tutelare le tasche degli utenti e consumatori italiani».

UNC: non basta a evitare la stangata

Anche per l’Unione Nazionale Consumatori queste misure sono un passo avanti ma non bastano a evitare una stangata stimata in 112 euro in più sulla bolletta della luce e in 158 euro in più su quella del gas.

«Per la luce, infatti, resta confermata la batosta da 112 euro che abbiamo stimato in precedenza. L’annullamento totale degli oneri implicherebbe, infatti, una riduzione pari a 113 euro, a fronte, però, di un aumento di 225 euro per via del rialzo del 40% annunciato da Draghi. Insomma, la bolletta salirebbe, comunque, su base annua, di 112 euro – afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori – Per il gas, invece, c’è un netto miglioramento. La bolletta, con la riduzione dell’Iva al 5%, scenderebbe, per una famiglia tipo, di 105 euro, da 1028 a 923 euro (sulla base dei dati del II trim. nell’anno non scorrevole), mentre azzerando gli oneri, arriverebbe a 878 euro, con un risparmio, grazie all’intervento del Governo, di 150 euro, il triplo rispetto ai 45 euro di questa mattina (ieri, ndr). Peccato che se ci fosse il rincaro prospettato da Draghi del 30%, pari a 308 euro, la mazzata finale sarebbe comunque pari, nei dodici mesi, a 158 euro».


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