Migranti, al via il progetto InCome di inclusione finanziaria e cittadinanza economica
Partono gli sportelli di inclusione finanziaria dedicati ai cittadini migranti, con l’obiettivo di garantire pari opportunità di accesso a servizi e prodotti finanziari e di esercitare la cittadinanza economica. Sono frutto della collaborazione fra Movimento Consumatori, CIES onlus e e Dedalus Cooperativa Sociale
La cittadinanza deve essere anche economica, l’inclusione è anche finanziaria. E con l’obiettivo di intervenire sull’inclusione finanziaria dei cittadini migranti partono le attività degli sportelli del progetto InCome, frutto della collaborazione fra Movimento Consumatori, CIES onlus e e Dedalus Cooperativa Sociale.
Integrazione finanziaria, cittadinanza economica
Aprire un conto corrente o sottoscrivere un contratto possono essere attività semplici. Oppure molto complesse, se non si comprende qualche clausola. Per dare cittadinanza economica ai migranti e realizzare pienamente la loro integrazione anche nei servizi finanziari, uscendo dunque anche da certa finanza informale, le tre associazioni hanno proposto il progetto “InCOME Inclusione, Cittadinanza economica e nuove Opportunità di integrazione dei Migranti tramite l’Educazione finanziaria”.
L’obiettivo è quello di favorire l’inserimento nel tessuto sociale e produttivo dei cittadini dei paesi terzi attraverso le pari opportunità di accesso ai servizi e ai prodotti finanziari e il progetto è realizzato attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione.
A Torino, Roma e Napoli
Gli sportelli di inclusione finanziaria, attivi a Torino, Roma e Napoli, rappresentano – si legge in una nota – la parte principale dell’attività di ricerca e sono attivati da un’équipe composta da operatori di Movimento Consumatori e mediatori Interculturali che offrono, gratuitamente, un servizio di informazione e orientamento. Presso gli sportelli si potranno acquisire informazioni prima di sottoscrivere un conto corrente o un altro servizio bancario; reperire aggiornamenti su agevolazioni economiche in grado di migliorare la vita; orientarsi prima di accedere ad un prodotto di credito; prevenire, informandosi, il fenomeno del sovraindebitamento; imparare a gestire il proprio budget familiare; conoscere i propri diritti e attivarsi se non vengono riconosciuti.
Sono in corso riunioni e contatti per l’apertura degli sportelli presso le amministrazioni locali e regionali di Roma, Torino e Napoli, anche con l’obiettivo di sottoscrivere degli appositi protocolli di intesa.
«Il nostro obiettivo è ambizioso – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori – stiamo lavorando nella costruzione di reti che ci permettano di interloquire sia con le comunità straniere presenti nelle tre città campione sia con le istituzioni locali (comuni e regioni), per offrire un nuovo servizio territoriale che aiuti questa ormai ampia e significativa fascia di popolazione ad uscire da una finanza che troppo spesso è ancora informale per relazionarsi, in maniera consapevole e attiva, con una società molto complessa come quella italiana. O riusciamo ad includere questi nuovi cittadini dando loro reali strumenti di cittadinanza economica o corriamo il rischio che diventino le ‘vittime’ privilegiate di un sistema aggressivo che la crisi ha reso particolarmente spregiudicato».
Molte esigenze diverse
L’idea è quella di riconoscere il ruolo dei migranti nella società e di lavorare sull’inclusione finanziaria, una prospettiva ancora poco considerata, facendo riferimento anche a esigenze diverse, legate ai percorsi migratori.
Dice Elisabetta Melandri, presidente di CIES Onlus: «Cittadini immigrati di lunga data, radicati nel territorio e giunti ormai alla terza generazione; neo arrivati la cui ragione economica è quella che spesso spinge a migrare; donne, motore di pratiche inclusive innovative, ma spesso con minori strumenti; infine i giovani e i giovanissimi, particolarmente quelli di recente insediamento, costretti a crescere in fretta e ad affacciarsi presto al rapporto con gli strumenti finanziari. Sono molte e variegate le esigenze cui il servizio di InCOME vuole offrire risposta, nell’idea di base della mediazione interculturale per cui favorire l’autonomia dei soggetti e la capacità di muoversi nel contesto sociale sia la risposta più proficua che si possa offrire, non solo a un migrante».