Crisi climatica, ASviS: serve una legge nazionale sul clima

Una legge nazionale sul clima. È la richiesta che arriva dall’ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, che ha presentato oggi un Policy Brief con dieci proposte per migliorare il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc).

La bozza del Piano è in consultazione pubblica, avviata a febbraio 2023, mentre il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) dovrebbe essere presentato a giugno. I due Piani vanno implementati con urgenza, dice l’ASviS, perché riguardano la mitigazione e l’adattamento, che sono “i due cardini della lotta ai cambiamenti climatici di ciascun Paese”, si legge nel Policy brief.  I due piani sono “atti dovuti in base agli impegni previsti dall’Unione europea e dall’Accordo di Parigi”, prosegue l’ASviS. Per l’Alleanza “resta forte la preoccupazione per possibili ritardi dell’iter applicativo del Piano rispetto alla gravità e urgenza dei problemi, sui quali non possiamo non registrare una grande disattenzione di partiti e movimenti, anche durante la recente campagna elettorale. Non a caso, non si hanno notizie sull’iter di approvazione di una Legge italiana per il clima, essa pure dovuta all’Unione europea, di cui gli altri grandi Paesi si sono già dotati”.

Serve una legge sul clima

L’ASviS chiede dunque di adottare subito politiche incisive e coerenti per affrontare le conseguenze della crisi climatica, approvando una legge sul clima e accelerando l’approvazione e l’attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici su cui è in corso una consultazione pubblica, avviata dal Ministero dell’Ambiente.

Il documento di oggi si chiama “Dieci proposte sul Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” è ed stato presentato oggi alla stampa dal Direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini.

La situazione italiana è particolarmente grave. Il 28% del territorio nazionale mostra evidenti segni di desertificazione, il 94% dei Comuni è a rischio dissesto idrogeologico, il 42% dell’acqua potabile viene disperso dalle reti idriche, ricorda l’ASvis, che evidenzia come gli interventi per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici siano decisivi per guidare la transizione dell’Italia verso un modello di sviluppo sostenibile.

«Per affrontare la crisi climatica – dice Enrico Giovannini – bisogna arrivare al più presto all’approvazione di una Legge per il clima, al pari di quanto fatto da altri Paesi europei che hanno già adottato politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, come previsto dalla Legge europea del 2021, indirizzando al meglio gli ingenti finanziamenti nazionali ed europei disponibili, a partire da quelli per le politiche di coesione per il periodo 2021-2027».

Il Policy Brief illustra concrete raccomandazioni per migliorare il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, valorizzando le specificità dei territori, delle comunità e delle filiere produttive.

«Il Pnacc è uno strumento fondamentale per integrare le politiche nazionali e locali per lo sviluppo sociale ed economico con la tutela dell’ambiente e va approvato il prima possibile», sottolinea Enrico Giovannini, che evidenzia la necessità di migliorarlo «completando, con un’urgenza rapportata alla gravità della situazione, le analisi di rischio e di vulnerabilità su tutto il territorio nazionale e rendendolo operativo al più presto, evitando rinvii a processi attuativi complessi e lunghi, che svuoterebbero il Piano della necessaria operatività».

Il Piano va dunque finalizzato il prima possibile in coerenza col Piano per l’energia che il Governo deve predisporre entro giugno. «Le diverse azioni e strategie di lotta e di adattamento alla crisi climatica – aggiunge Enrico Giovannini – devono essere integrate con tutti gli altri strumenti di pianificazione delle politiche, anche alla luce della recente modifica della Costituzione che introduce tra i principi fondamentali quello della tutela dell’ambiente nell’interesse delle future generazioni. Per questo il Governo deve approvare quanto prima anche la nuova Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, indispensabile per assicurare la coerenza delle politiche per l’attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile».


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