SPECIALE. Marco Cantamessa, Utilitalia: Intelligenza artificiale e servizi, la vera sfida è conoscenza
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta già avendo un impatto molto forte su molti settori, alcuni dei quali riguardano la vita quotidiana. Parla Marco Cantamessa, Membro della Giunta esecutiva di Utilitalia
La legge sull’IA è il primo quadro giuridico globale in assoluto sull’IA a livello mondiale. L’obiettivo delle nuove norme è promuovere un’IA affidabile in Europa e nel resto del mondo, garantendo che i sistemi di IA rispettino i diritti fondamentali, la sicurezza e i principi etici e affrontando i rischi di modelli di IA molto potenti e di grande impatto.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta già avendo un impatto molto forte su molti settori, alcuni dei quali riguardano la vita quotidiana e le abitudini dei cittadini e dei consumatori.
Parla Marco Cantamessa, Utilitalia
Ma quali sono le principali sfide e opportunità che ne possono derivare? Lo abbiamo chiesto a Marco Cantamessa, Membro della Giunta esecutiva di Utilitalia e Presidente del Gruppo CVA.
«L’intelligenza artificiale va separata dall’aura quasi magica che oggi pare la circondi. Non si tratta di una singola tecnologia onnipotente, ma di un insieme di algoritmi che, unitamente alla relativa infrastruttura informatica, permette di risolvere una vasta serie di problemi in modo migliore rispetto al passato. I campi d’uso sono molteplici, dall’identificazione di schemi ricorrenti in situazioni complesse (es. segnalare la probabilità che un impianto possa avere un guasto, oppure che un cliente possa avere necessità di cambiare piano tariffario), sino alla generazione di contenuti sulla base di istruzioni fornite in ingresso (es. abilitare un operatore virtuale a interagire in modo “intelligente” con le richieste di un manutentore, oppure di un cliente). L’IA offre quindi grandi potenzialità, e permette a imprese e cittadini di operare in modo più efficace ed efficiente. Allo stesso tempo, l’IA porta con sé alcune sfide, connesse soprattutto a un uso poco competente o poco ragionato. In particolare, e mi scuso per il dettaglio tecnico, il problema nasce perché gli algoritmi di IA funzionano sovente come “scatole nere”, nel senso che forniscono risposte in base a connessioni statistiche, le quali non vengono però completamente esplicitate. E’ quindi necessario che gli algoritmi di IA siano usati conoscendone bene i limiti applicativi e le modalità d’uso, facendo campagne di test e di validazione, e usando tecniche che favoriscano comunque un certo grado di esplicitazione. Sarebbe quindi fondamentale una maggiore alfabetizzazione dell’IA anche tra i “non addetti ai lavori”, così che tutti possano capire, almeno a grandi linee, cosa possono e non possono fare questi strumenti. Il dibattito pubblico è stato invece sbilanciato sul mettere in evidenza i rischi dell’IA, e facendo riferimento non solo a scenari-limite, ma anche ad ambiti applicativi più ordinari e “innocui”. Tutto ciò ha portato l’Unione Europea e, a cascata, il nostro Paese, a una regolamentazione estremamente burocratica, che renderà sempre più difficile sviluppare e usare questi strumenti».
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“Governance dell’AI e tutela dei consumatori. Il ruolo delle Autorità indipendenti” è il convegno che Consumers’ Forum ha organizzato per il 27 novembre: l’evento approfondirà il rapporto fra intelligenza artificiale, diritti della persona, mercato e imprese.
di Help Consumatori in collaborazione con Consumers’ Forum