L’anno che verrà, Coop: la vita low budget degli italiani (Foto Pixabay)

L’anno che verrà e le previsioni di spesa degli italiani. Lo stato d’animo, i consumi, la tavola e il cibo. Come ogni anno torna l’analisi dell’Ufficio Studi Coop che, sulla base di due indagini fatte a dicembre, fotografa i sentimenti degli italiani e le tendenze dei consumi, alimentari e non. Davanti c’è, dice quest’anno lo studio, “un paese in pausa”, che viene da un anno difficile e drammatico per eventi interni e internazionali – guerre, crisi climatica, perdita del potere d’acquisto. Gli italiani “si affacciano con una salda imperturbabilità sull’orlo di un 2024 in cui tra incerte tornate elettorali, nuove tensioni geopolitiche e il rallentamento delle economie globali, saranno ancora molte le occasioni che potrebbero cambiare i destini del mondo”.

Il mondo, il 2024, il paese in pausa

Nel contesto globale, secondo i manager italiani intervistati dall’Ufficio Studi Coop a dicembre, ancor più dell’economia il maggior elemento di instabilità dello scenario globale nei prossimi 12 mesi saranno proprio i potenziali nuovi conflitti; li teme il 45% del campione a fronte di un 23% preoccupato dai fenomeni climatici estremi e di un 22% allarmato dall’andamento dell’economia internazionale. E tra gli elementi di maggiore preoccupazione figurano proprio gli esiti delle molte tornate elettorali, a partire da quella americana (è quanto dichiara il 44% del campione). In un contesto in cui i mondi futuri possibili potrebbero essere diversi e anche distopici, i connazionali mostrano una “calma olimpica”.

“La fotografia degli italiani scattata dalle survey dell’Ufficio Studi Coop condotte a dicembre – informa la nota della Coop – ci consegna infatti l’immagine di un Paese in pausa, annidato nel proprio presente, dove non albergano rabbia o disperazione, ma dove anzi persistono, in linea con l’ultimo anno, stati d’animo positivi. Gli italiani trovano conforto nella dimensione intimistica della loro sfera privata, della famiglia e degli affetti più vicini e sembrano invece aver dovuto rinunciare alla speranza di potersi costruire un futuro migliore”.

 

Coop 2024 Precario equilibrio fra consumi e rinunce

Vita low budget e rinuncia al futuro

In questo contesto gli italiani guardano una vita “low budget e senza progetti”. A basso costo e fatta di rinunce: alla casa, alla famiglia, ad avere bambini, a cambiare lavoro. Vale dunque la pena riportare le parole con cui la Coop descrive questo stato d’animo collettivo che parte dalle ristrettezze per abbracciare una vita a volo basso.

“A forza di rinvii e rinunce, infatti gli italiani si acconciano ad una vita fatta di piccole cose, obbligati ad avanzare giocoforza per sottrazione più che per aggiunte e il futuro del Paese si contrae in una dinamica temporale dominata dal presente – rileva l’indagine – A farne le spese sono soprattutto i grandi progetti e le occasioni di svolta della vita. Quasi un cittadino su 3 vorrebbe acquistare una casa (29%), oppure vorrebbe cambiare nazione (28%), ma già sa che non lo farà allo stesso modo il 30% degli occupati vorrebbe cambiare lavoro, ma sa che non sarà possibile farlo. Impressiona soprattutto che tra i giovani 20-40enni la metà (51%) si dichiara per nulla interessata a diventare genitore, mentre un ulteriore 28% vorrebbe un figlio, ma già prevede che non sarà possibile. Forse il segnale più amaro della rinuncia al futuro che sembra caratterizzare la società italiana negli ultimi anni”.

L’attenzione si concentra allora sulla cura degli affetti e di sé. Tra le due sole voci di spesa in cui il numero di italiani che prevedono per il 2024 un aumento supera quanti prevedono una diminuzione compaiono proprio le spese per la salute e benessere (in aumento per il 24% del campione) e quelle per il consumo alimentare domestico (16%).

Il 26% degli intervistati dichiara di voler spendere di più in prevenzione e controlli, il 23% in analisi di routine. Il 23% mette tra i buoni propositi per il 2024 la solita dieta, ma il 25% pensa a nuove abitudini alimentari e il 17% ragiona su Spa, meditazione e tecniche di rilassamento. In una vita low budget e con la preoccupazione costante per l’erosione dei risparmi, che negli ultimi due anni sono serviti a fronteggiare l’inflazione, gli italiani mettono in pausa cinema, teatri, musei e concerti e scelgono passeggiate nella natura, lettura, qualche sport e un po’ di musica (che hanno costi più ridotti).

Sulla carta si salva solo la voglia di vacanza. Fra i propositi per il 2024 crescono coloro che pensano di tornare a viaggiare in Italia (il 68% con 8 punti percentuali in più sul 2023), o a viaggiare all’estero (42% con 7 punti percentuali in più sullo scorso anno).


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