Passaporti nel caos, fra lunghe attese e affollati open day. Assoviaggi: saltano 80 mila viaggi (fonte foto Pixabay)

E ‘ caos passaporti. Le cronache raccontano che per avere un appuntamento per il rilascio dei passaporti ci vogliono dai tre agli otto mesi. Si è creato un vero e proprio ingorgo per i lunghissimi tempi di attesa in diverse città soprattutto del Nord Italia, difficoltà a prenotare gli appuntamenti online o mancanza di date per gli appuntamenti. Qualche Questura si è organizzata con gli open day e annesse, lunghissime file. Il caso è arrivato in Parlamento con due interrogazioni. Mentre un sondaggio sulle agenzie di viaggio italiane dice che oltre il 96% ha visto svanire o spostare prenotazioni per colpa del caos passaporti. I ritardi fanno saltare 80 mila viaggi, dice Assoviaggi, con un danno in media di 13 mila euro ad agenzia. Il grande disagio per la cittadinanza è anche un problema per il turismo organizzato.

Passaporti, è caos per gli appuntamenti e il rilascio

Ci sono state anche delle interrogazioni parlamentari che hanno denunciato lunghissime attese per i passaporti in diverse città: quattro mesi di attesa a Parma, a Padova e a Reggio Emilia, sei mesi a Pavia, a Forlì, a Napoli e a Cagliari, addirittura otto a Varese, dai due agli otto mesi a Brescia. A questo si aggiungerebbe la mancanza di personale dedicato, difficoltà nell’accedere al portale on line delle prenotazioni perché spesso risulta online oppure senza appuntamenti disponibili.

Le ragioni addotte come causa dei ritardi sono varie e comprendono l’introduzione dell’obbligo di passaporto per andare in Gran Bretagna post Brexit, la ripresa post pandemia, le richieste presentate dai cittadini che non avevano rinnovato il documento durante l’emergenza Covid e quant’altro.

«La congestione si è creata con la ripresa dei flussi turistici, che si è combinata con l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue e la conseguente necessità di avere il passaporto per entrare nel Regno Unito» ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. A questo poi si aggiungono «le lentezze che molte amministrazioni comunali stanno incontrando nel rilascio delle nuove carte d’identità. Lentezze che stanno spingendo parecchi italiani a richiedere il passaporto come documento di identità» (Fonte: La Stampa).

Secondo i dati del Ministro, nel 2022 sono stati rilasciati quasi 1 milione e 816 mila passaporti, con una media di oltre 151 mila passaporti al mese e una tendenza che non sta diminuendo.

Le Questure dal canto loro hanno provato ad organizzarsi, anche con affollatissimi open day. I cittadini stanno denunciando la difficoltà di prenotare l’appuntamento online. Qualcuno suggerisce addirittura di comprare un biglietto aereo low cost e di recarsi commissariato col biglietto per avere il passaporto in urgenza.

Assoviaggi: saltati 80 mila viaggi

Da disagio per la cittadinanza, dice oggi Assoviaggi, il caos passaporti sta diventando un danno per le imprese del turismo.

«L’ingorgo passaporti ha fatto saltare fino ad oggi circa 80mila viaggi organizzati, con circa 150 milioni di euro di mancate vendite per il sistema italiano delle agenzie di viaggio».

È quanto emerge da un sondaggio condotto sulle agenzie di viaggio da Assoviaggi, l’associazione del turismo organizzato Confesercenti.

Quasi nessuna delle agenzie si è salvata. Il 96,5% segnala problemi, e ha visto lievitare da poco più di due settimane a oltre cinque il tempo necessario per riuscire a fissare un appuntamento al fine del rilascio del passaporto nella propria provincia. Il caos dei passaporti ha portato a disdette e mancate prenotazioni di viaggi, oppure al rinvio da parte dei viaggiatori. Dal sondaggio emerge che il 39,7% delle imprese riporta di aver visto sfumare fino a 10 viaggi individuali o di gruppo, il 46,1% tra 10 e 30; ma c’è anche un 10,6%, che segnala di averne persi oltre 30. Complessivamente, ne sono saltati in media 7 per agenzia, per circa 13mila euro di vendite non effettuate.

«Si tratta, in primo luogo, di un disservizio per la cittadinanza: il passaporto non serve solo per andare in vacanza, ma anche per ricongiungimenti familiari, lavoro, per i figli che non lo possiedono. Insomma, non è solo una questione di business, ma anche di diritto alla libertà di movimento fuori dai confini europei – spiega il presidente nazionale di Assoviaggi Gianni Rebecchi – È però innegabile che il problema abbia un grave riflesso anche sul mondo del turismo organizzato, proprio nell’anno della ripartenza dopo il lungo stop imposto dalla pandemia dove l’Italia è stato l’ultimo paese d’Europa ad eliminare le restrizioni ai viaggi».

«Le ragioni del caos attuale – prosegue Rebecchi – sono la somma di nuove richieste e di quelle ‘arretrate’ a causa del Covid. Adesso però occorre trovare una soluzione che non può essere quella degli Open Day, che inevitabilmente si trasformano in nuovi ingorghi. Occorre accelerare sugli investimenti tecnologici della P.A.: serve maggiore efficienza informatica che nel caso di documenti personali deve seguire l’esempio dell’anagrafe nazionale digitale, via maestra del miglioramento dei servizi ai cittadini in un Paese europeo».


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