Caro voli, incontro al Ministero. Consumatori: non salverà i prezzi a Natale
Si è svolto ieri un tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha affrontato anche il tema dei costi dei biglietti. UNC: le nuove norme non salveranno dal caro voli a Natale. Codacons: i biglietti per Natale rincarano fino al 78%
Il caro voli tiene banco. E per i Consumatori ci sono due certezze: le nuove norme non salveranno cittadini e viaggiatori dal caro voli per il Natale di quest’anno e probabilmente neanche per il prossimo; i prezzi dei voli verso Sardegna e Sicilia hanno già raggiunto aumenti a due cifre e fino al 78%.
Così Unione Nazionale Consumatori e Codacons affrontano il tema del caro voli, che ieri ha visto riunirsi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo permanente con gli attori del sistema aereo italiano. L’incontro, presieduto dal ministro Adolfo Urso, è seguito alla prima seduta di insediamento del Tavolo del 14 settembre scorso.
«È in atto una crescita significativa del settore del trasporto aereo in Italia – ha affermato il ministro Urso a margine dell’incontro – come confermano i dati record sul numero dei passeggeri o l’aumento del numero dei voli e delle rotte. Siamo il mercato che più cresce in Europa e che quindi ha bisogno di maggiori tutele per quanto riguarda il diritto dei consumatori ad avere tariffe ragionevoli. L’Italia ha individuato la rotta con il recente Decreto Asset che conferisce nuovi poteri alle Autorità di controllo, e la stessa Commissione UE conferma le nostre valutazioni attivando un’indagine sull’aumento anomalo delle tariffe riscontrato a livello europeo. I lavori di questo tavolo permanente e continuativo sono volti a garantire a tutti gli utenti un servizio migliore e al costo più basso».
Trasporto aereo, prezzi e algoritmi
Uno degli argomenti cruciali per il trasporto aereo è il rincaro delle tariffe, specialmente dei voli verso Sicilia e Sardegna, durante l’estate e nel periodo natalizio. Un viaggio di andata e ritorno durante le feste di Natale in Sardegna, denunciava Adiconsum, può arrivare a costare 600 euro.
Un altro tema è l’intervento dell’Antitrust che qualche giorno fa ha aperto un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte di collegamento tra la penisola e la Sicilia e la Sardegna, caratterizzate da particolari esigenze di mobilità e da picchi di domanda in estate e a Natale. L’Antitrust, con un’indagine che si chiuderà il 31 dicembre 2024, indagherà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sull’offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi, che variano i costi in funzione di diversi altri fattori. E approfondirà il modo in cui sono comunicati al pubblico i costi dei biglietti aerei.
Trasporto aereo, passeggeri in crescita e prezzi su
Alla riunione di ieri al Mimit erano presenti i rappresentati di Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Wizz Air, Neos, Sky Alps e Volotea, delle organizzazioni delle compagnie aeree Iata, Aicalf e Ibar, delle associazioni che rappresentano i gestori degli aeroporti Assaeroporti e Aeroporti 2030, dell’associazione incaricata della gestione degli slot aeroportuali italiani Assoclearance e della rappresentanza degli handler di aviazione Assohandlers. Presenti, inoltre, i rappresentati delle Autorità di Regolazione dei Trasporti e Garante della Concorrenza e del Mercato, di ENAC ed ENAV, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, di Conftrasporto, Federtrasporto e Federazione Turismo Organizzato. Il tavolo, spiega una nota, ha affrontato in un focus particolare temi quali la trasparenza degli incentivi aeroportuali ai vettori aerei, la composizione dei costi dei biglietti aerei e i prezzi elevati riscontrati dai passeggeri a ridosso della partenza, nei collegamenti con le isole e per i servizi ancillari.
Tutto questo in un contesto di crescita dei passeggeri, che sono stati oltre 21 milioni ad agosto 2023 (+3,7% sul 2019, oltre il +10% sul 2022) e quasi 20 milioni a settembre 2023 (+4,8% sul 2019, oltre il +9% sul 2022), superando i livelli pre-pandemia del 2019. Secondo i dati ENAV cresce anche il traffico aereo, che nei primi mesi dell’anno segna +11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e +4% rispetto al 2019.
L’incontro ha infine permesso di approfondire le novità introdotte dal Decreto Asset, che fra l’altro ha rafforzato i poteri di controllo dell’Antitrust sul coordinamento algoritmico delle tariffe aeree e ha ampliato le competenze di ART e ENAC nel contrasto alle distorsioni della concorrenza nel trasporto aereo.
UNC: nuove norme non salveranno dal caro voli a Natale
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, però, tutto questo non basta a risolvere il caro voli di Natale.
Ha detto il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: «Nemmeno la nuova normativa appena varata ci salverà dal caro voli per le prossime vacanze natalizie. Il decreto Asset per ora ha partorito solo l’apertura di un’indagine conoscitiva dell’Antitrust il cui termine di chiusura è stato fissato per il 31 dicembre 2024 e non come auspicavamo e avevamo chiesto in un esposto l’avvio di un’istruttoria. Insomma, non solo non ci salveremo dal caro voli per il prossimo Natale ma nemmeno per quello del 2024. Urge – conclude Dona – una modifica della Legge 9 ottobre 2023, n. 136 che sia ancora più restrittiva e che consideri una pratica commerciale scorretta modificare il prezzo a seconda della profilazione web dell’utente, sempre, senza se e senza ma».
Codacons: sui biglietti per Sicilia e Sardegna rincari fino al 78% per volare a Natale
Solo qualche giorno fa il Codacons aveva denunciato che in poco più di due settimane i prezzi dei biglietti aerei per volare su Sicilia e Sardegna nel periodo natalizio hanno registrato aumenti vertiginosi che raggiungono, a seconda della tratta, punte del +78%.
L’associazione ha confrontato una precedente indagine, fatta il 2 novembre, con nuovi dati raccolti sulle piattaforme di prenotazione specializzate e ha scoperto che “in pochi giorni i prezzi dei biglietti aerei sono schizzati alle stelle”.
Qualche esempio? “Il rincaro più forte riguarda la tratta Torino-Cagliari: partendo il 24 dicembre (entro le ore 17) si spendevano 84 euro acquistando il biglietto il 2 novembre scorso (volo di sola andata), mentre oggi servono almeno 150 euro, con un incremento del +78,5%. E proprio i voli da Torino per le isole mostrano un andamento del tutto anomalo: se si parte il 22 o il 23 dicembre, i prezzi risultano inferiori rispetto a quelli venduti a inizio novembre, con una discesa fino al -24% per la tratta Torino-Catania. Questo potrebbe dipendere da un possibile aumento dei collegamenti tra la città piemontese e le isole nel periodo natalizio”.
Ancora: “per volare da Roma a Catania partendo il 22 dicembre, il biglietto passa dagli 82 euro di inizio novembre agli attuali 127 euro, con un aumento del +54,9%; da 94 euro a 140 euro se si parte il 23 dicembre (+48,9%). +34,4% la tratta Roma-Palermo con partenza il 22 dicembre”.
Ci sono aumenti del +48,5% sulla tratta Milano-Catania, che passa da 165 euro a 245 euro partendo il 23 dicembre. Da Firenze a Catania occorre mettere in conto una maggiore spesa del +33,7% partendo il 24 dicembre e si passa da 181 euro del 2 novembre ai 242 euro attuali.
Proibitivi i prezzi dei biglietti da Bologna, prosegue il Codacons: servono 342 euro per volare il 22 dicembre a Palermo (+32,5% su inizio novembre), 314 euro se si parte il 23 dicembre, e 291 euro se si è diretti a Cagliari il 22 dicembre, con un rincaro in questo caso del 64,4%. Aumentano del 60,7% i prezzi dei voli da Venezia su Cagliari, con il biglietto del 23 dicembre che passa dai 145 euro di inizio novembre agli attuali 233 euro.