Come funziona il sistema ferroviario in Lombardia? (fonte foto Pixabay)

Ogni giorno 620mila persone si muovono in treno in Lombardia. Sono numeri significativi per la regione. Per questo, in vista dell’appuntamento del 12-13 febbraio per le elezioni regionali, abbiamo deciso di fare chiarezza su un tema che in queste settimane è al centro del dibattito elettorale. Quali sono i numeri relativi alla rete ferroviaria lombarda? Chi gestisci i treni e la rete ferroviaria lombarda? Quanti cittadini si spostano in treno ogni giorno?

Quali attori gestiscono la rete ferroviaria lombarda?

La prima domanda alla quale vogliamo rispondere è la seguente: chi gestisce i treni e chi invece la rete ferroviaria? Come spiegato in un articolo della testata finanziaria Money, i treni sono operati dall’azienda ferroviaria, che in Lombardia è Trenord, controllata pariteticamente al 50% dal Gruppo FNM e da Trenitalia, mentre i 2070 km di rete ferroviaria e tutto ciò che vi giace (binari, stazioni, passaggi a livello) sono gestiti da altre aziende. 330 km sono gestiti da Ferrovienord mentre i restanti 1740 km da Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo Ferrovie dello Stato.

Di questi oltre 2mila km di binari – una rete fittissima – il 52% è a binario unico. Questo significa che su metà della rete lombarda, i treni possono circolare solo a senso unico alternato. E se un treno viaggia in ritardo o si blocca su un tratto a binario unico, le corse seguenti e quelle che procedono nella direzione opposta non possono fare altro che attendere, con ripercussioni che, a catena, possono estendersi nel tempo e ad altri territori.

Altro elemento utile per comprendere il funzionamento del sistema lombardo è sapere che il servizio fa perno su due stazioni, nel trafficatissimo nodo di Milano, che sono “stazioni di testa”: Milano Centrale soprattutto e, in seconda battuta, Milano Cadorna, accolgono solo binari tronchi. Questo significa che tutte le corse devono entrare in stazione e invertire senso di marcia, per ripartire. È un procedimento lento e complesso, tanto più se lo scalo ferroviario è una fermata della corsa, e non il capolinea.

Un aspetto obsoleto che è stato superato nelle stazioni di nuova generazione, tanto più se – come a Milano Centrale – sono fermate delle corse Alta Velocità

A livello generale, la rete lombarda è pressocché invariata, rispetto a 50 anni fa, escludendo poche eccezioni e i potenziamenti tecnologici messi in atto.

In Lombardia il 92% dei cittadini ha una stazione ferroviaria nel raggio di 5 km

Sui binari che abbiamo descritto, ogni giorno in Lombardia circolano 2200 corse di Trenord. Un’offerta che è cresciuta rispetto a 50 anni fa – quando i treni erano 500/600 – e a cui si è aggiunto un aumento del traffico interregionale, Alta Velocità, internazionale, merci.

Nell’intero 2022 Trenord ha effettuato oltre 702mila corse, di cui l’83% ha circolato in orario. La produzione ferroviaria lombarda è ben più alta rispetto a quello di qualsiasi altra regione italiana.

La Lombardia, inoltre, conta oltre 400 stazioni; il 77% dei comuni e il 92% dei cittadini hanno una stazione ferroviaria nel raggio di 5 km: è un’offerta capillare, che copre tutto il territorio. Il servizio ferroviario è sempre più utilizzato: nel 2011 si muovevano in treno 405mila viaggiatori nei giorni feriali, mentre nel 2019 sono stati registrati oltre 820mila passaggi giornalieri. Dopo la pandemia, le frequentazioni sono tornate a crescere fino a superare i 620mila passeggeri giornalieri.

Il servizio ferroviario lombardo si trova impegnato a mantenere un equilibrio precario: il doppio dei viaggiatori, rispetto a dieci anni fa, e un servizio potenziato devono utilizzare infrastrutture pensate per i numeri di 50 anni fa.

Trenord nell’anno della sua nascita, il 2011, ha ereditato una flotta obsoleta degli anni ’80

In questo contesto, ogni imprevisto, anche il minimo, può ripercuotersi su tutta la rete con gravi conseguenze. Citiamo un esempio: l’orario prevede che le fermate nelle stazioni durino un minuto e, in determinate stazioni di snodo o molto utilizzate, questa tempistica non sempre è sufficiente. Bastano pochi secondi di ritardo per portare disordine al sistema e disagi ai viaggiatori.

Per migliorare le prestazioni del sistema ferroviario e per ottenere risultati degni di nota occorre investire su tutte le componenti che formano il sistema ferroviario stesso: flotta, tecnologie e infrastrutture. Trenord, nell’anno della sua fondazione, ha ereditato una flotta in larga parte vetusta, comprendente mezzi circolanti dagli anni ’80. Fin da subito sono stati stanziati investimenti per acquistare nuovi convogli, da utilizzare per i nuovi servizi e per rispondere alla crescente domanda di viaggiatori

Nel 2020 ha preso il via un grande piano che porterà entro il 2025 222 nuovi treni sui binari lombardi. Dove sono già entrati in servizio, i nuovi convogli migliorano la puntualità delle corse e sono apprezzati dai viaggiatori per il maggiore confort.

È però necessario un investimento coordinato anche sulle infrastrutture e sulle tecnologie, per un sistema di trasporto pubblico che consenta di proseguire il percorso verso una mobilità realmente sostenibile.


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