Viaggi e vacanze, turismo in ripresa ma lontano dai livelli pre-Covid
Viaggi e vacanze in Italia e all’estero: la domanda turistica è in forte ripresa ma ancora lontana dai livelli pre-pandemia. Nel 2022 il 19,3% dei residenti ha fatto almeno un viaggio
Viaggi e vacanze in Italia e all’estero, come va il turismo nelle ripresa post pandemia? In un anno, il 2023, caratterizzato da numerosi “ponti” (per chi può permetterseli) e con le restrizioni del periodo pandemico ormai superate, gli ultimi dati disponibili su viaggi e vacanze in Italia e all’estero dicono che la domanda turistica è in forte ripresa, ma ancora inferiore ai livelli pre-Covid del 2019.
Nel 2022 sono stati il 19,3% (poco meno di uno su cinque) i residenti che hanno fatto almeno un viaggio in un trimestre dell’anno – in aumento rispetto al 14,9% del 2021 ma ancora molto sotto il 24,2% nel 2019. I dati vengono dal report “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero. Anno 2022” pubblicato qualche giorno fa dall’Istat.
Viaggi e vacanze in Italia e all’estero, focus 2022
Nel 2022 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811mila (346 milioni e 966mila pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-23% rispetto al 2019).
Non più ostacolati dalle restrizioni alla mobilità internazionale, i viaggi all’estero aumentano in modo marcato (+143%) ma anch’essi non raggiungono ancora i livelli precedenti la pandemia (-36,4% rispetto al 2019). Anche i viaggi in Italia riprendono a crescere (+18,3% sul 2021), seppur inferiori di circa il 19% rispetto al 2019.
Recuperano quasi totalmente le vacanze di 4 o più notti che tornano ai livelli del 2019, mentre le vacanze più brevi (1-3 notti) sono ancora lontane dalla situazione pre-pandemia (-26%). Le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre salgono al 35,7%, contro il 33,9% del 2021 (37,8% nel 2019).
Solo il 6,9% dei viaggi è svolto per motivi di lavoro (3,8 milioni), senza sostanziali variazioni in termini di viaggi e di notti rispetto al 2021.
In media si fanno 0,9 viaggi procapite a livello nazionale; il dato prepandemia era di 1,2 nel 2019. Il valore è più alto nel Nord-ovest (1,3) e più basso al Sud (0,4).
In ripresa le vacanze lunghe estive
Nel primo trimestre del 2022, evidenzia ancora l’Istat, la domanda turistica aumenta in modo marcato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ancora segnato dalle restrizioni imposte dalla pandemia.
Il notevole aumento dei viaggi (+235%) e delle notti (+196%) si concentra nelle vacanze, che quadruplicano rispetto al corrispondente trimestre del 2021, ma non è sufficiente a riportare i valori ai livelli dello stesso periodo del 2019 (-47% di viaggi, -37% di notti). Le persone partite per una vacanza estiva sono poco più di 21 milioni, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente (20,1 milioni nel 2021 e 21,1 nel 2022). I viaggi all’estero sono il 19,7% del totale e mostrano aumenti a tre cifre (+143%); in netta crescita anche i viaggi nelle località italiane (+18,3%).
Viaggi e vacanze, recuperano mare e città
Ci si sposta soprattutto per piacere, svago o riposo (72,8% delle vacanze) e per visite a parenti e amici (25,3%). Recuperano le vacanze al mare e nelle città italiane.
Le vacanze al mare, sottolinea l’Istat, continuano a essere le preferite dai residenti (52,5% sul totale delle vacanze) e per il secondo anno consecutivo si registra una predilezione per l’estero (55,4%, contro il 51,9% in Italia). Il recupero è soprattutto per le città e i mare italiani, mentre per città e destinazioni estere il dato è complessivamente inferiore rispetto al pre-pandemia. Le vacanze in montagna e campagna rimangono stabili sul 2021 e sono, rispettivamente, il 24,5% e il 14,1% del totale delle vacanze.
“La fine delle restrizioni alle attività fruibili durante le vacanze e dell’incertezza dovuta alla situazione sanitaria, dunque, segnano la ripresa di quasi tutte le attività vacanziere – spiega l’Istat – Rispetto al 2021 crescono le vacanze dedicate a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico (+63,7%), grazie al raddoppio osservato nei mesi primaverili (da aprile a giugno). Tuttavia, per queste attività, rispetto al 2019, si registra complessivamente ancora un decremento (-52,1%) e per il terzo anno consecutivo rappresentano una quota molto ridotta delle vacanze (9,7%, era 16,9% nel 2019). A livello regionale il Lazio, dopo anni di forti cali, torna a guidare la graduatoria delle vacanze culturali (24,9%), seguito da Umbria (21,1%) e Toscana (14%)”.