La spesa delle famiglie italiane è tornata a 30 anni fa. I consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacchi nel 2011 mostrano un calo dell’1,5% a prezzi costanti. In termini di spesa procapite, si è tornati indietro di quasi 30 anni. A dirlo è un rapporto di Intesa Sanpaolo, per il quale “si deve tornare ai primi anni ’80 per scendere al di sotto dei 2.400 euro annui destinati al comparto agro-alimentare”. La tendenza è in parte strutturale, legata ad esempio al minore consumi di alcune voci quali il tabacco, ma “segnala anche le evidenti difficoltà del consumatore italiano che, a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disponibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare”.
La tendenza alla riduzione degli acquisti anche per l’alimentare viene riconosciuta ormai da più parti e monitorata dalle associazioni dei consumatori. Per Federconsumatori e Adusbef, “i dati diffusi da Intesa Sanpaolo sulla spesa delle famiglie confermano il quadro drammatico sul disagio degli italiani”. Secondo le due associazioni, la contrazione dei consumi nel settore alimentare è ormai pari a 6,3 miliardi di euro nel mercato, con una minor spesa di 264 euro annui a famiglia. “Come denunciamo da tempo, si tratta di una situazione gravissima: quando la crisi arriva ad intaccare persino i consumi alimentari vuol dire che il potere di acquisto delle famiglie ha raggiunto livelli davvero allarmanti”.


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