Pizza, hamburger, giapponese, cinese, italiano, panini e piadine, indiano, pollo, greco, dolci e gelato: è questa la top ten del cibo che più di frequente gli italiani ordinano a domicilio. Un mix tra tradizione, nuove tendenze e piatti oltre confine, così appare la “Mappa del cibo a domicilio in Italia” tracciata da Just Eat che ha preso in considerazione 18 città dal Nord al Sud della Penisola.

In Italia il digital food delivery cresce, con alcune eccellenze legate a un’esplosione degli ordini a domicilio in comuni dove il servizio è arrivato in tempi recenti e grazie a un boom di affiliazioni da parte di ristoranti locali. Dal 2015 ad oggi ogni città ha trainato infatti questo trend in ascesa in modi e con cucine diversi, guidando la crescita di ogni città tendenzialmente con una cucina in particolare: a Genova la cucina più in crescita è l’indiano (+147%), a Roma il messicano (+ 76%) e a Milano la cucina healthy (+ 73%), ma troviamo anche i dolci a Verona, il vegano a Torino, la cucina etnica a Firenze e le specialità di carne e pesce a Palermo.

Per quanto riguarda l’identikit di chi ha l’abitudine di ordinare cibo online, l’indagine mostra che si tratta di un fenomeno trasversale che interessa tutta la popolazione. Esplorando i trend generazionali, si scopre un’intensa attività di digital food delivery da parte dei Millennials 18-36 (70%) seguiti dalla Generazione X 36-45 (22%) e dagli over 45 (8%). I più adulti si dimostrano però più desiderosi di sperimentare cucine particolari, ordinando cucina giapponese (14%) e cibo asiatico (10%), mentre i più giovani (18-25 anni) amano ancora la pizza a casa (75%) da condividere con gli amici in occasione dello studio, di una serata davanti alla tv o di una festa.

Stili di vita personali e professionali sono ovviamente i fattori che incidono maggiormente sulla capacità di spesa. Impiegati (40%) e studenti (34%) ordinano con più frequenza, seguiti dai liberi professionisti (14%). Guardando nel portafoglio, è proprio il libero professionista la figura più disponibile ad investire in un pranzo o una cena ordinata via app a domicilio, con mediamente 700 euro all’anno di spesa, seguito dall’impiegato con 647 euro di spesa, e da chi sta ancora facendo un percorso di studi che spende 378 €.

La Mappa è stata creata per offrire una visione a 360° del fenomeno visto dal nostro osservatorio privilegiato”, spiega Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia. Da essa emerge “uno scenario che attesta la crescente diffusione del fenomeno, la voglia di varietà degli italiani in fatto di cibo e cucine e un po’ anche una conferma della nostra cultura, diversa da città a città ma unita dalla passione per il buon cibo”.

 

Notizia pubblicata il 13/07/2017 ore 12.49


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