Educazione alimentare a partire dalle scuole e interventi strutturali per favorire il movimento nelle città. Queste le misure che gli italiani chiedono per combattere l’obesità e il sovrappeso. In occasione dell’Obesity Day, che si celebra il 10 ottobre, l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) ha presentato i dati di una rilevazione campionaria Ipsos sui metodi più efficaci per affrontare l’obesità. E i risultati sposano pienamente le proposte dell’ADI.
In particolare, per il 97% degli intervistati la lotta all’obesità dovrebbe iniziare tra i banchi di scuola. Il 93 % esprime anche la necessità della realizzazione di interventi strutturali che favoriscano il movimento e l’attività fisica nelle città. Bocciate quindi le politiche proibizionistiche, che per il 76% del campione rischiano di essere controproducenti e fuorvianti, almeno quando si tratta di prevenire e contrastare patologie complesse come l’obesità.
Si tratta di opinioni vicine alla posizione ADI sulle soluzioni da adottare, tanto che lo slogan dell’edizione 2012 dell’Obesity Day è proprio “Non divieti ma scelte consapevoli”. Secondo Giuseppe Fatati, presidente ADI, “Quando parliamo di interventi strutturali andiamo da quelli più semplici come le aree di rispetto intorno agli edifici scolastici per consentire ai ragazzi di seguire dei percorsi pedonali in sicurezza, agli spazi di quartiere o isolato per i giochi di movimento per bambini, a interventi più impegnativi come la progettazione di ipermercati sostenibili nelle società postindustrializzate. Servono poi politiche innovative di collaborazione con le industrie”.
Una premessa importante alla definizione di tali misure è la conoscenza del fenomeno nella sua evoluzione. “E necessario introdurre – ha aggiunto Fatati – un efficace sistema di monitoraggio. Nell’ambito delle politiche sociali, sanitarie e produttive del Paese la conoscenza delle abitudini alimentari e dello stile di vita della popolazione in tempo reale e continuativo è una risorsa preziosa”.
Tra le varie misure per una soluzione al problema dell’obesità ce n’è una che tutti ci invidiano e che ci chiediamo che fine abbia fatto: la Mediterraneità. Un neologismo – sottolinea l’ADI – che descrive un atto complesso che risponde a tre quesiti principali: cosa mangiare, come mangiare e con chi mangiare. Mangiare non è solo nutrirsi, ma si tratta di un atto alimentare caratterizzato anche dallo spazio – cucina, dal tempo, dall’economia, dall’identità e dalla cultura.
La ricetta sembra quindi basarsi su un programmato studio del problema e interventi che cambino realmente lo stile di vita degli italiani in virtù di scelte più consapevoli a tavola. E proprio a questo fine l’Obesity Day si configura come una giornata di  sensibilizzazione nazionale che vede l’ADI impegnata con i propri centri negli ospedali di Italia con personale a disposizione per dare consigli a chi combatte la battaglia con il peso. All’ingresso delle strutture sanitarie è infatti prevista la presenza di un punto di informazione o contatto in grado di canalizzare i visitatori ai servizi.

Per consultare gli indirizzi dei Centri visitare il sito www.obesityday.org
A cura di Silvia Biasotto


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