Scoperto un traffico illecito di fanghi in Lombardia: tra Lodi, Cremona e Pavia, agricoltori spargevano nei campi tonnellate di fanghi da depurazione non trattati, quindi tossici. A conclusione di un’indagine svolta dalla Polizia Provinciale di Lodi e coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, i carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Milano, hanno arrestato 6 persone ed eseguito perquisizioni e sequestri di beni. 
“Non bastano gli arresti a porre fine a tale disastro ambientale. Occorre che la Regione si attivi immediatamente per risanare e bonificare le aree interessate”. Il Codacons chiede alla Regione Lombardia di attivarsi immediatamente e di rendere pubblici gli interventi che verranno effettuati nelle zone inquinate.
“Lo smaltimento illegale dei rifiuti rimane un’emergenza nazionale – commenta Legambiente – Dopo la legge sugli ecoreati, per rendere più incisivo il contrasto all’illegalità ambientale, si attivi un’azione di formazione che coinvolga tutti gli attori e si istituisca una grande polizia ambientale che metta a sistema le migliori esperienze già in campo”.
Ancora una volta, grazie al delitto di attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti approvato nel 2001 e al prezioso lavoro dei Carabinieri per la tutela dell’Ambiente, oggi è stato possibile sgominare un imponente smaltimento illegale di rifiuti in Lombardia – commenta Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – Ora grazie alla nuova legge che introduce i delitti ambientali nel codice penale, approvata nel maggio del 2015, si può punire chi inquina e rendere più incisiva l’azione di prevenzione e contrasto dell’illegalità ambientale. Ma per una corretta e migliore applicazione di questa legge, è importante mettere in campo un’azione di formazione che coinvolga tutti gli attori del sistema di repressione dei reati ambientali, dai magistrati alle forze dell’ordine e ai tecnici dell’Arpa, e procedere alla costituzione di una grande polizia ambientale sempre più strutturata e diffusa sul territorio che faccia tesoro delle migliori esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato negli ultimi decenni. Inoltre è fondamentale approvare in tempi brevi i decreti attuativi della legge sulle agenzie ambientali. Solo così si potrà stroncare il fenomeno della criminalità ambientale attiva in tutto il Paese”, conclude Ciafani.  
Quella dello smaltimento illegale dei fanghi in agricoltura è una vera piaga per la Lombardia: sono destinati all’agricoltura quasi metà delle oltre 800.000 tonnellate di fanghi prodotte dai depuratori lombardi e altre 400.000 tonnellate sono quelle importate da altre regioni. Un grosso business per un comparto che si è sempre opposto, anche per vie legali, ad ogni tentativo di mettere ordine nel settore da parte di Regione Lombardia. Tutto ciò nonostante i problemi e le ricorrenti proteste di cittadini e agricoltori confinanti con gli appezzamenti in cui vengono sparsi i fanghi, a causa degli odori molesti e delle problematiche ambientali che questa attività determina. “Ci conforta sapere che le autorità di polizia svolgono un’azione di controllo, ma siamo sicuri che molte attività illecite sfuggono alle indagini, considerata l’enormità dei quantitativi di liquami smaltiti nei campi coltivati – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Restiamo convinti che i fanghi di depurazione, di qualità controllata e possibilmente sottoposti a trattamenti preventivi di compostaggio, possano e debbano diventare una risorsa per migliorare la fertilità dei suoli coltivati”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)