La Giornata Mondiale dell’Acqua, che dal 1992 si festeggia il 22 marzo, è un’occasione importante per far riflettere sull’importanza di questo bene vitale e le Associazioni dei consumatori lanciano messaggi importanti. “Come ripetiamo da anni le parole d’ordine in questo settore devono essere: efficienza, risparmio e gestione pubblica” dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef ricordando l’importante Referendum sull’acqua “bene comune” lanciato insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
Le Associazioni difendono i risultati del Referendum dai continui tentativi di distorsione e disapplicazione. E sono impegnate anche nella campagna per l’Ice (iniziativa dei cittadini europei) sull’acqua come diritto umano e bene comune. “Nessuno può lucrare su un bene prezioso come l’acqua – aggiungono i due Presidenti – Bene che le famiglie italiane già pagano salatamente: la X indagine sulle tariffe del servizio idrico integrato realizzata dalla Federconsumatori nel 2012, nelle 105 città capoluogo di Provincia campionate, ha evidenziato una spesa media (per un consumo di 200 metri cubi annui) di 313,41 euro. Per arginare questi costi e per ridurre al minimo gli sprechi in questo settore è indispensabile intervenire, sia sul versante istituzionale sia sulle abitudini di consumo di ogni singolo cittadino”.
Ecco alcune proposte di Federconsumatori ed Adusbef:


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  • è indispensabile avviare un ciclo virtuoso di investimenti e di comportamenti che, da un lato, rendano efficiente questo settore e, dall’altro, sia capace di evitare situazioni di emergenza, ogni anno, a fronte di eventuale e prolungata carenza pluviale
  • bisogna modernizzare le infrastrutture attraverso forti investimenti sull’adduzione e trasporto dell’acqua che ha raggiunto il 40% di perdita con punte del 60% nel Mezzogiorno; sulla costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale; di depuratori delle acque reflue e, laddove non inquinanti, di loro canalizzazioni per uso agricolo, che utilizza circa il 70% dell’intero consumo idrico.
  •  intervenire sul risparmio strutturale con agevolazioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali, che utilizzano quantità notevoli di acqua, così come in vasti settori dell’industria; nuove tecniche ed investimenti per irrigazione a goccia in agricoltura; obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria; obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici; installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche
  • avviare una profonda riorganizzazione delle aziende di gestione attraverso processi di razionalizzazione e di accorpamento per rendere maggiormente efficienti, eliminando sprechi e duplicazioni, le imprese di gestione, che devono permanere totalmente in ambito pubblico.

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