Pesticidi negli alimenti, il nuovo dossier dell'Efsa (Foto Pixabay)

Pesticidi negli alimenti, Efsa: rischio basso per la salute dei consumatori (ma i residui ci sono)

L’Efsa ha pubblicato gli ultimi dati sulla presenza di residui di pesticidi negli alimenti. Nel programma di controllo su 12 prodotti, il 47% contiene uno o più residui in concentrazioni inferiore o pari a limiti ammessi mentre l’1,6% contiene residui superiori ai limiti

Su un numero “senza precedenti” di oltre 110 mila campioni alimentari, il 96,3% risulta nei limiti di legge per quanto riguarda la presenza di pesticidi. In un programma di controllo su 12 prodotti alimentari, per oltre 11 mila campioni, poco più della metà risulta priva di residui quantificabili, mentre il 47% contiene uno o più residui in concentrazioni inferiori o pari ai limiti ammessi e una percentuale pari all’1,6% sfora i limiti di legge permessi per i pesticidi negli alimenti.

Sono i risultati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, sui residui di pesticidi negli alimenti della Ue, uno spaccato dei residui riscontrati in un paniere di prodotti di largo consumo.

I risultati sono una fonte di informazione importante per stimare l’esposizione alimentare dei consumatori ai residui di pesticidi.

Sulla base della sua valutazione, informa una nota, l’Efsa conclude che “il rischio per la salute dei consumatori derivante dall’esposizione stimata ai residui di pesticidi negli alimenti analizzati è basso”. Il rapporto esprime tuttavia una serie di “raccomandazioni per aumentare l’efficienza dei sistemi europei di controllo dei residui di pesticidi”.

Pesticidi negli alimenti, il monitoraggio e gli ultimi dati

L’ Efsa spiega che nel 2022 è stato raccolto nell’Unione europea “un numero senza precedenti di 110 829 campioni di prodotti alimentari, un quarto in più rispetto al 2021. Il 96,3% di essi è risultato nei limiti di legge. Quanto al sottoinsieme di 11 727 campioni analizzati in base allo specifico programma di controllo coordinato dall’UE (EU MACP) si è riscontrato che rientrava nei limiti di legge il 98,4% di essi”.

Si tratta di un progetto, quest’ultimo, che analizzati campioni prelevati a caso da 12 prodotti alimentari. Per il 2022 si è trattato di mele, fragole, pesche, vino (rosso e bianco), lattughe, cavoli cappucci, pomodori, spinaci, avena in grani, orzo in grani, latte di mucca e grasso di maiale.

Quali i risultati di questo campionamento? Nel dettaglio, 6.023 campioni, pari al 51,4%, sono risultati privi di residui quantificabili.

5.512, ovvero il 47%, contenevano uno o più residui in concentrazioni inferiori o pari ai limiti ammessi (noti come livelli massimi di residui o LMR ).

192 campioni, pari all’1,6%, conteneva residui superiori ai limiti consentiti.

A rotazione si fa ricorso a un paniere di prodotti analoghi per individuare per specifici prodotti tendenze in aumento o diminuzione.

Il tasso complessivo di sforamento degli LMR da parte dei residui di pesticidi è passato dal 2% nel 2019 all’1,6% nel 2022, spiega l’Efsa. In particolare, rispetto al 2019 e al 2016 il tasso di sforamento è calato per mele, pesche, fragole, vino e grasso di maiale; per gli spinaci è calato sin dal 2019. Nel 2022 non sono stati trovati campioni di latte vaccino con LMR superiori ai limiti di legge, come avvenuto nel 2019 e nel 2016. Gli sforamenti sono aumentati per cavoli cappucci, pomodori, lattughe, orzo e avena in chicchi.

Le risultanze dettagliate di tutti i programmi di controllo sono disponibili sul sito web dell’Efsa tramite una pagina interattiva di visualizzazione dati.


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