Servizio conciliazione, Arera: nel 2023 recuperati 20 milioni di euro per i consumatori (Foto Pixabay)

Nel 2023 il servizio conciliazione dell’Arera, l’Autorità per energia, reti e ambiente, ha permesso ai consumatori di recuperare o risparmiare oltre 20 milioni di euro risolvendo controversie con gli operatori e i gestori di energia, luce, gas, telecalore e acqua.

Come si arriva a questa cifra? Come spiega l’Arera in una nota, “l’ammontare complessivo di 20,5 milioni di euro del 2023 (valore che crescerà una volta concluse le procedure ancora pendenti) rappresenta, a titolo esemplificativo, quanto restituito ai clienti sotto forma di rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate o rinuncia a spese e interessi moratori da parte dei fornitori”.

La procedura di conciliazione è diventata un po’ più veloce e si chiude in media un po’ prima: in 53 giorni nel 2023 rispetto ai 56 giorni del 2022.

Conciliazione Arera, 32 mila domande nel 2023

Sempre nel 2023 è aumentato il numero di domande, cresciute da 24 mila del 2022 a oltre 32 mila: è l’ammontare più alto da quando esiste la conciliazione Arera. Picchi di domande ci sono state in Abruzzo e Sardegna, a seguire Basilicata e Marche. Circa il 70% delle conciliazioni si è concluso con un accordo tra le parti.

Il bilancio del servizio conciliazione tracciato da Arera evidenzia poi che al primo posto ci sono le utenze domestiche, che rappresentano il 76% dei casi trattati, nel settori elettricità (16.216 casi) e gas (8.420); segue il settore idrico, che ‘scavalca’ il dual fuel (unica bolletta per luce e gas, rispettivamente 3.923 e 3.817 domande); infine le pratiche attivate dai prosumer (i produttori-consumatori di energia elettrica, 240) e telecalore (61).

Nei settori energetici il tentativo di conciliazione prima di rivolgersi al giudice è obbligatorio dal 2017, mentre nel settore idrico e nel telecalore è obbligatorio dal 30 giugno 2023.

Le questioni che più spesso finiscono al centro delle conciliazioni riguardano la fatturazione, soprattutto per luce, gas e settore idrico, seguite dalla contrattualistica per le forniture dual fuel e le questioni legate allo scambio sul posto per i prosumer.

Nel servizio conciliazione, infine, oltre 6 consumatori su dieci (nel dettaglio il 65% delle domande) si sono fatti rappresentare da un delegato, come un’associazione di consumatori.

Poco meno del 19% delle domande non è stato ammesso principalmente perché il cliente ha deciso di non completare la domanda oppure per motivi procedurali (documentazione mancante, termini, ambito di applicazione).


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