Alimentazione sostenibile, da Altroconsumo un confronto tra dieta mediterranea, vegetariana e vegana (Foto Pixabay)

La consapevolezza dell’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari è sempre più diffusa poiché diventa sempre più evidente il ruolo cruciale che la filiera alimentare gioca nel cambiamento climatico.

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2023, il settore alimentare è responsabile del 30% delle emissioni globali di gas serra, di cui circa il 60% è attribuibile alla produzione di prodotti animali.

In questo contesto, l’indagine condotta da Altroconsumo che confronta la dieta mediterranea, la dieta vegetariana e quella vegana diventa estremamente rilevante. Per comprendere quale tra questi stili alimentari sia più sostenibile per il pianeta, sono state valutate le loro implicazioni ambientali e i relativi costi.

È emerso che carne e pesce sono gli alimenti che hanno il maggiore impatto sull’ambiente, eliminarli dalla dieta fa bene al pianeta, ma devono essere sostituiti con altri alimenti che forniscano gli stessi nutrienti. Un primo passo è ridurne i consumi, anche senza eliminarli del tutto. D’altra parte, sia la dieta vegetariana che quella vegana hanno un impatto ambientale inferiore.

Il confronto tra l’impatto ambientale della dieta mediterranea, vegetariana e vegana

Da recenti analisi è emerso che le scelte alimentari hanno un impatto significativo sull’ambiente. Per condurre questo confronto, Altroconsumo ha chiesto a un nutrizionista di sviluppare tre diete equilibrate, ciascuna con un apporto calorico giornaliero di 2000 kcal, rappresentative dei tre stili alimentari. Sulla base degli alimenti e delle quantità fornite per ciascuna dieta, sono stati calcolati sia il costo che l’impatto ambientale, per poi metterli a confronto.

La dieta mediterranea, tanto celebrata per i suoi benefici per la salute, ha dimostrato di avere un impatto ecologico notevole. Ogni settimana, una persona adulta che segue questa dieta produce 15 kg di CO₂ equivalente, consumando inoltre 19 mq di suolo e 1.880 litri di acqua. Celebre per il suo ricco utilizzo di frutta, verdura, cereali integrali, carne, pesce e olio d’oliva, questa dieta ha dimostrato di avere un impatto ambientale più elevato rispetto alle altre due. Questo è principalmente dovuto alle emissioni gas serra e al consumo di pesce, che richiede una considerevole quantità di energia e risorse idriche per la sua produzione.

D’altra parte, sia la dieta vegetariana che quella vegana hanno mostrato un impatto ecologico inferiore in quanto eliminano completamente il consumo di derivati animali. Questo porta a una riduzione significativa delle emissioni di gas serra associate alla produzione di carne e alla deforestazione per fare spazio a pascoli e allevamenti.

In contrasto, la dieta vegana si distingue come l’opzione più sostenibile in termini ambientali. Privata di qualsiasi alimento di origine animale, questa dieta pesa il 32% in meno rispetto alla dieta mediterranea e il 18% in meno rispetto a quella vegetariana. Ogni settimana, un adulto che segue la dieta vegana produce solo 8 kg di CO₂ equivalente, utilizzando 15 mq di suolo e 1.810 litri di acqua.

La dieta vegetariana, infine, pur essendo più sostenibile rispetto a quella mediterranea, consuma comunque più acqua, in gran parte a causa della presenza di formaggi. Un adulto che segue questa dieta ogni settimana emette 11 kg di CO₂ equivalente, utilizzando 17 mq di suolo e 1.980 litri di acqua.

Il confronto dei costi

Oltre agli impatti ambientali, è importante considerare anche i costi associati a ciascuna dieta. Sorprendentemente, il regime alimentare più economico è quello vegetariano, con un costo settimanale di circa 53 euro. Questo è inferiore rispetto alla spesa necessaria per seguire la dieta mediterranea, che si attesta intorno ai 63 euro a settimana, con un aumento del 17%. Per i vegani, il costo della spesa settimanale è simile a quello dei vegetariani, pari a 54 euro. La dieta mediterranea, quindi, risulta essere la più costosa, con un aumento del 15,5% rispetto alla spesa per la dieta vegetariana. I vegani, in particolare, spendono di più per le alternative vegetali alle proteine, che rappresentano il 16% della spesa settimanale, oltre alla frutta e alla verdura, che incidono per il 45%.

Idoneità e valori nutrizionali

Tuttavia, è importante notare che la sostenibilità di una dieta non riguarda solo l’impatto ambientale e i costi, ma anche la sua idoneità dal punto di vista nutrizionale.

La dieta mediterranea comprende frutta, verdura, cereali (raffinati e integrali), olio extravergine di oliva, frutta secca, carne (una volta carne rossa, due volte carne bianca) e pesce (3 volte alla settimana), non mancano le uova e il formaggio (una volta a settimana la ricotta). Il latte parzialmente scremato è proposto quasi tutti i giorni, in aggiunta o in alternativa c’è lo yogurt.

La dieta vegetariana si basa invece su una varietà di alimenti come frutta, verdura, legumi, noci, semi e latticini, ma esclude carne e pesce. Questa dieta è stata dimostrata come capace di fornire tutti i nutrienti necessari per mantenere una buona salute, inclusi proteine, ferro, calcio e vitamina B12.

La dieta vegana, che esclude completamente qualsiasi alimento di origine animale, richiede un’attenzione particolare per garantire un adeguato apporto di nutrienti come proteine, ferro, calcio, vitamina B12 e omega-3. Tuttavia, con una pianificazione oculata e una varietà di alimenti vegetali, è possibile ottenere tutti i nutrienti necessari per una dieta sana e equilibrata.

Dal report, le percentuali dei macronutrienti introdotti nelle diete rispettano quelle condivise dalle linee guida nazionali per una sana alimentazione e sono:

  • tra il 54 e il 58% di carboidrati;
  • tra il 14 e il 18% di proteine;
  • tra il 25 e il 30% di grassi.

Nel complesso, la scelta tra queste opzioni dovrebbe essere basata non solo su considerazioni ambientali ed economiche, ma anche sulla salute e sul benessere individuale. Una pianificazione oculata e un’attenzione alla diversità alimentare possono garantire che qualsiasi dieta, sia essa mediterranea, vegetariana o vegana, fornisca tutti i nutrienti necessari per una vita sana e sostenibile.


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