Consumi, Sondaggio UniTO: il 66% è propenso all’acquisto di carne e latte da erba e fieno
Secondo uno studio, il 32% dei giovani consumatori è al corrente dell’esistenza di prodotti lattiero-caseari e di carni provenienti da animali alimentati con foraggi freschi (erba fresca) e conservati (fieno e insilato) di provenienza prativa
Qual è l’approccio delle nuove generazioni verso il cibo di origine animale? A questa domanda risponde una recente indagine, avviata nel 2022 e conclusa nei giorni scorsi, condotta dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, sotto il coordinamento del Prof. Giovanni Peira, nel contesto di Filierba, progetto che studia le filiere alimentari da erba della specie bovina, in cui l’alimentazione animale sia basata sull’uso di foraggi polifiti (composti da almeno cinque essenze vegetali diverse).
Il sondaggio indaga, in particolare, le competenze dei consumatori, i loro orientamenti e la disponibilità all’acquisto di generi alimentari non omologati e di qualità diversa dal comune.
Cibo di origine animale, considerevoli i consumi di latte e carne
Secondo quanto emerso dall’indagine, tra le abitudini generali di consumo si registra che il 90% circa del campione intervistato (dato medio) consuma carne bovina (86%) e prodotti lattiero-caseari (93% complessivo; più in dettaglio: 75% formaggio, 69% latte, 65% burro), senza però essere troppo coinvolto nei loro acquisti (45% per la carne, 58% per i prodotti lattiero-caseari).
Le due tipologie di prodotto hanno fatto registrare un’elevata frequenza di consumo, con il 70% delle persone che ha dichiarato di mangiare carne e prodotti lattiero-caseari una o più volte a settimana. Tra gli elementi tenuti in considerazione nelle scelte di acquisto, si evidenziano freschezza, sapore e modalità di produzioni rispettose degli animali e dell’ambiente, mentre tra gli aspetti ritenuti trascurabili figurano i marchi di aziende e associazioni per la tutela delle razze bovine, quelli delle catene di distribuzione, e i prodotti presentati come “premium”.
Interessante è anche la risposta alle domande inerenti le tipologie di allevamento: il 28% degli intervistati afferma di conoscere il tipo di alimentazione impiegato, mentre il 72% risponde in maniera negativa. Più in particolare, alla domanda “Quanto sono importanti secondo lei le caratteristiche riguardanti i mangimi per i bovini?” le affermazioni registrate mettono in luce una grande attenzione all’assenza di farmaci, all’origine locale e alla produzione biologica, ma non all’alimentazione.
Il 32% conosce la carne grass-fed, ma solo la metà di essi la consuma
L’indagine registra anche che il 32% dei consumatori è al corrente dell’esistenza di prodotti lattiero-caseari e di carni provenienti da animali alimentati con foraggi freschi (erba fresca) e conservati (fieno e insilato) di provenienza prativa, denominati comunemente “erba-fieno”, “grass-fed” o anche “pasture-fed”. Ma solo il 17% del campione ha consumato questi prodotti: principalmente formaggi e carni, e in misura minore latte, yogurt e burro. Tali acquisti sono effettuati nell’ordine presso aziende agricole, in negozi di prossimità e nei supermercati.
Alla domanda circa l’interesse per i prodotti ottenuti da foraggi polifiti, i due terzi dei consumatori (66%) ha espresso propensione all’acquisto, mentre il 13% ha risposto negativamente (il 21% non sa). Ancora una volta l’attenzione degli intervistati è principalmente rivolta verso carni e formaggi, e riguarda in misura minore latte, yogurt e burro. La maggior parte dei consumatori (72%) ha risposto, però, che sarebbe maggiormente incentivata ad acquistare questi prodotti se fossero disponibili maggiori informazioni circa la tracciabilità e la filiera produttiva.