Inflazione, accelera a maggio e va a più 1,3%
L’inflazione a maggio accelera e raggiunge livelli che non si vedevano dal 2018. Aumenta su base annua dell’1,3%. Giù invece il carrello della spesa
L’inflazione accelera a maggio e raggiunge livelli che non si vedevano dal 2018: aumenta su base annuale dell’1,3% (dal +1,1% del mese precedente), confermando la stima preliminare dell’Istat. Sempre a maggio, l’indice dei prezzi al consumo è fermo su base mensile. Giù invece il carrello della spesa.
L’andamento dell’inflazione a maggio
L’accelerazione tendenziale dell’inflazione, spiega l’Istat, si deve essenzialmente ai prezzi dei beni energetici, la cui crescita passa da +9,8% di aprile a +13,8%. Questa dinamica è solo in parte compensata dalla frenata dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona la cui crescita (+0,7% ad aprile) si azzera.
Su base mensile, la variazione nulla dipende da dinamiche opposte. Da una parte c’è la crescita dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+1,1%) e degli alimentari non lavorati (+1,0%), dall’altra la diminuzione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona amplificano la loro flessione e passano da -0,7% a -0,9% mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,0% a +1,4%). Il carrello della spesa ha il calo più marcato dal 1996.
Il commento dell’Istat
«A maggio, l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%) – spiega l’Istat – Anche in questo mese, come nei precedenti, l’inflazione e la sua accelerazione si devono essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici che ne trainano la crescita e al netto dei quali si attesta a +0,2%, valore uguale a quello di settembre 2020 (quando però l’inflazione generale era negativa e pari a -0,6%). In questo quadro i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” ampliano ulteriormente la loro flessione (da -0,7% a -0,9%), registrando il calo più marcato da quando è disponibile la serie storica di questo gruppo di prodotti (gennaio 1996)».
L’inflazione per divisione di spesa, su base annua, segna un aumento consistente per la voce Abitazione, acqua, elettricità e combustibili che va a più 5,9% e per i trasporti a più 4,8%. Sotto il dato del più 1,3% stanno le altre voci, mentre in zona negativa ci sono prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,7%), Comunicazioni (- 2,8%) e istruzione (- 3,7%).
Codacons: “fiammata dell’inflazione”
Il Codacons parla di «vera e propria fiammata dell’inflazione, con i prezzi che a maggio segnano una crescita su base annua del +1,3%, determinando un aggravio di spesa, considerata la totalità dei consumi delle famiglie del periodo pre-Covid, pari a +399 euro su base annua per la famiglia “tipo”, +519 euro per un nucleo con due figli».
Sulla ripresa dei prezzi al dettaglio, prosegue l’associazione, «pesa come un macigno la corsa dei beni energetici, con i carburanti che alla pompa costano il 16% in più rispetto allo scorso anno – dice il presidente Carlo Rienzi – Non a caso il comparto “Trasporti” segna a maggio una crescita record del +4,8%, che si traduce in una maggiore spesa solo per gli spostamenti pari in media a +166 euro annui per la famiglia “tipo”, +259 euro per un nucleo con due figli».
Con il tasso di inflazione a questi livelli le ricadute per i cittadini saranno di 387,40 euro a famiglia l’anno, stima Federconsumatori.