
Ibc: L’inflazione rallenta, ma le tensioni sui prezzi potrebbero smorzarsi solo nel 2024 (Foto Ibc)
Ibc: rallentamento inflazione ma le tensioni sui prezzi potrebbero allentarsi solo nel 2024
Convegno dell’Associazione industrie beni di consumo (Ibc): «L’inflazione rallenta, ma le tensioni sui prezzi potrebbero smorzarsi solo nel 2024»
«L’inflazione rallenta, ma le tensioni sui prezzi potrebbero smorzarsi solo nel 2024». È il messaggio che arriva dal convegno “La filiera dei beni di consumo nell’era dell’incertezza” organizzato oggi a Milano da Ibc, l’associazione delle industrie che producono beni di consumo.
Le tensioni sui prezzi potrebbero allentarsi solo nel 2024
«L’inflazione mostra segni di rallentamento per effetto dell’attenuazione delle tensioni sui beni energetici. Tuttavia, il contesto geopolitico, sociale ed economico resta instabile – ha detto il presidente Ibc Alessandro d’Este – Dato il quadro attuale, le nostre analisi dicono che le tensioni sui prezzi potrebbero allentarsi nel 2024, ma non si attesteranno sulle soglie del due o del tre per cento cui eravamo abituati».
Nel primo bimestre di quest’anno, per effetto dell’inflazione dovuta alla crescita dei costi di produzione cumulati nel 2022, i prezzi sono saliti determinando una crescita del 9,6 per cento delle vendite a valore, cui però si contrappone un calo del 5 per cento dei volumi venduti (dati Nielsen). In sintesi: le famiglie riducono la quantità di prodotti per risparmiare.
«È un quadro d’insieme straordinariamente complesso», ha sottolineato d’Este, «in cui l’industria è impegnata nel salvaguardare la redditività, nel difendere i livelli occupazionali e nel garantire al consumatore il miglior rapporto qualità prezzo».
Secondo Ibc le autorità finanziarie europee dovrebbero valutare gli effetti di politiche monetarie recessive sulle famiglie e sulle imprese. L’associazione ritiene prioritarie politiche industriali con cui favorire l’incremento della produttività, l’accesso al credito, l’export, gli investimenti per la crescita dimensionale delle imprese e il sostegno alle transizioni sostenibile e digitale. «Sono i fattori strategici per rafforzare l’industria italiana dei beni di largo consumo – conclude d’Este – Il punto d’arrivo è il miglioramento dell’efficienza della filiera, indispensabile per garantire la competitività sul mercato interno ed internazionale».

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