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Pagamenti digitali, nei negozi di quartiere continua la crescita del cashless
I pagamenti digitali stanno conquistando anche i negozi di quartiere, gli alimentari sotto casa, ferramenta e parrucchieri. I dati di SumUp dicono che la spinta al cashless riguarda sia i commercianti che i consumatori
I pagamenti digitali stanno conquistando anche i negozi di vicinato. Alimentari, ferramenta, centri estetici e parrucchieri, anche i bar. Sono categorie tradizionalmente legate al contante che durante lockdown e subito dopo hanno introdotto o valorizzato i pagamenti cashless, apprezzati da esercenti e clientela anche per velocizzare le operazioni di cassa ed evitare lo scambio di contante.
È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio di SumUp, fintech specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per PMI e piccoli commercianti.

Pagamenti digitali nell’Italia post lockdown
I pagamenti digitali si stanno affermando nell’Italia post lockdown, evidenzia la fintech, che ha fatto un sondaggio su un campione di oltre 20 mila commercianti evidenziando alcune tendenze di fondo e settori in ripresa.
Quasi tutti i commercianti (il 90%) affermano di aver avuto ripercussioni sul proprio business a causa dell’emergenza sanitaria e di aver registrato – nel 41% dei casi – cali delle vendite, anche superiori al 30%. Oltre la metà dei commercianti ha cercato di far fronte alla situazione adattando il proprio business: ha organizzato servizi di consegna a domicilio o vendite online, ha valorizzato o introdotto i pagamenti cashless.
Questi sembrano apprezzati anche dai consumatori. Secondo il 41% dei commercianti, i clienti hanno effettivamente aumentato i pagamenti contactless.
«Soprattutto con la riapertura, le attività commerciali hanno privilegiato i pagamenti elettronici che permettono di velocizzare le operazioni di cassa, garantire il rispetto delle distanze interpersonali ed evitare lo scambio di cartamoneta – dice Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp – Ora, questa abitudine a favorire il pagamento cashless si sta confermando nel corso delle settimane e in generale tutti i settori stanno risalendo la china con un tasso di crescita abbastanza costante e continuo».
Il cashless sotto casa
I volumi di transazioni elettroniche continuano a essere superiori rispetto al pre-Covid. E questo dinamismo riguarda anche i negozi che di solito erano legati al contante, quelli sotto casa, i punti vendita di prossimità e i negozi di quartiere.
I negozi alimentari di prossimità, spiega SumUp, mantengono livelli di transato più che doppi rispetto ai mesi di gennaio e febbraio. I negozi di quartiere attivi nel commercio al dettaglio, come ad esempio ferramenta e lavanderie, registrano un incremento del 60%. Centri estetici, barbieri e parrucchieri stanno adottando sistemi di pagamento digitali alternativi al contante come mai prima d’ora: nella prima settimana di riapertura a livello nazionale il valore del transato del comparto registrato è stato pari a più del doppio delle entrate registrate in periodo pre-Covid. Anche le vendite del settore Bar e del segmento Beauty & Barber nelle ultime settimane sono aumentate fino al 100%.
«È interessante notare come si tratti di categorie commerciali tradizionalmente legate al contante -sottolinea Umberto Zola – Questi segnali indicano che la riorganizzazione digitale è in atto, spinta da ambo i fronti: quello dei clienti, che desiderano forme alternative al contante, e quello degli esercenti che vogliono essere pagati senza rischiare di venire contagiati».

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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