A distanza di 10 anni dalla sua introduzione, l’euro è ancora il principale colpevole della pesante perdita di potere di acquisto degli italiani. Nei momenti di crisi è normale cercare un capro espiatorio, ma per gli italiani l’euro è stato davvero una mannaia sul proprio portafoglio.
I numeri parlano chiaro e sono sempre più diffusi bilanci e analisi sul passaggio dalla lira all’euro. A settembre scorso Altroconsumo ha pubblicato un’indagine sui rincari di prezzi e tariffe legati al passaggio lira-euro.
Ora tocca al Codacons che ha concluso il 2011 con uno studio che documenta non soltanto come sono cambiati i prezzi dei beni di largo consumo dalle lire ad oggi, ma quantifica anche il danno monetario subito dai cittadini a causa dei rincari e delle speculazioni registrati negli ultimi 10 anni. In poche parole, “un vero e proprio massacro per le tasche delle famiglie italiane”. Si tratta di una perdita di potere d’acquisto, per il ceto medio italiano, del 39,7% da gennaio 2002 a gennaio 2012.  In 10 anni una famiglia composta da 4 persone ha subito una stangata complessiva, determinata dall’aumento dei prezzi, rincari delle tariffe, manovre economiche, caro-affitti, caro-carburanti, ecc, quantificabile in circa 10.850 euro.
Ma ad impressionare di più è il confronto tra i prezzi dei beni di largo consumo dalla lira all’euro. Il Codacons ha pubblicato una tabella che mette a confronto l’andamento dei listini al dettaglio dagli ultimi giorni delle lire (dicembre 2001) ai giorni nostri: dal rincaro massimo del 207% subito dalla penna a sfera, che è passata da 0,26 euro a 0,80, a quello del cono gelato (+160%), passando peril tramezzino al bar (+198,7%) e per il caffè (+136,5%).
“Il Codacons fu la prima associazione che nel gennaio 2002, quando venne introdotto l’euro, denunciò gli aumenti selvaggi e le speculazioni da changeover – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Allora venimmo accusati di euroscetticismo e di terrorismo mediatico, mentre oggi tutti ci danno ragione, perchè la prova di ciò che è successo è sotto gli occhi di chiunque, a partire dagli stessi commercianti, prime vittime della loro stessa politica suicida”.


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