Benzina a 2 euro al litro, Adiconsum lancia raccolta firme al Governo
Benzina a un soffio da 2 euro tranne che in autostrada, dove il livello è stato già raggiunto. I Consumatori protestano, stimano ripercussioni proibitive sui bilanci delle famiglie e si organizzano; Adiconsum lancia anche una protesta via email da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le punte massime toccate oggi dai prezzi dei carburanti, afferma nel suo monitoraggio Quotidiano Energia, sono 1,980 euro/litro per la benzina, sempre più vicina ai 2 euro, per ora toccati soltanto in autostrada, e 1,815 per il diesel. Stabile è il Gpl (0,900). Le medie nazionali sono invece a 1,865 euro/litro per la benzina e a 1,774 per il diesel. In crescita ci sono anche i prezzi delle no-logo ma in maniera meno pronunciata, con l’effetto di un allargamento del gap con le petrolifere.
Adiconsum ha deciso di lancia una raccolta firme con l’invio di email dai consumatori alla Presidenza del Consiglio. L’associazione ha aperto un gruppo su Facebook – si chiama “Benzina basta aumenti!” – per la discussione dei temi che riguardano il costo auto e il costo del carburante. Sta inoltre invitando i consumatori a inviare una mail alla presidenza del Consiglio (usg@mailbox.governo.it) con il seguente appello: “BENZINA BASTA AUMENTI! Presidente Monti tagli una parte delle accise e vari l’Iva mobile sui carburanti. Sono un/una cittadino/a che usa l’automobile per necessità e non per divertimento.”
“È diventato insopportabile – dichiara Pietro Giordano, segretario generale dell’associazione, che chiede di tagliare le tasse sul carburante – il peso che ha il prezzo della benzina sui redditi della famiglie”. A un prezzo di 2 euro al litro, stima Adiconsum, su un consumo di 1000 litri all’anno per automezzo si ha una spesa familiare per la sola benzina di 2.000 euro a famiglia per automobile, al quale va aggiunto il costo di 1.000 euro in media per i costi derivanti da Rc Auto, Bollo, manutenzione. I costi raddoppiano e diventano addirittura di 4 mila euro per chi ha in famiglia due automobili, più altre 1000 euro per tutti gli altri costi. “L’automobile – conclude Giordano – è diventata un lusso anche per chi con essa lavora. Il Governo Monti deve assumersi la responsabilità di tagliare le accise e realizzare l’Iva mobile che compensi gli aumenti del greggio che tutti gli analisti prevedono”.

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Stile sostenibile2019.06.29Coming soon
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italiano non significa per forza fesso
BASTA AUMENTI! Presidente Monti tagli una parte delle accise…
Presidente Monti?
E che gli importa al “Presidente Monti” della mia richiesta!
Mica è stato eletto, mica dovrà presentarsi agli Elettori!
Mica deve giustificare le sue decisioni!
Presidente Monti tagli una parte delle accise….
….altrimenti?
Altrimenti mi arrabbio!
Ma a lui cosa importa?
Perché le associazioni dei consumatori non si fanno promotrici per un a legge, o meglio un referendum per abbattere le accise sui carburanti e ridurle ad una sola voce ?.
Anche solo questa minaccia dovrebbe servire a smuovere le acque e ottenere qualcosa.
Di questo passo la gente ridurrà i consumi e si perderanno molti posti di lavoro
BASTA!!!
Ma il Governo dov’è?? O chi dovrebbe controllare??? Tutto è lecito?
I conti non tornano. Rispetto per esempio ad un anno fa l’euro sul dollaro era sempre lo stesso, il prezzo del barile era come adesso, ma la benzina costava circa 1,5. E allora che facciamo??? Tutto si può trovare su internet!!!
Ma non ce ne sarebbe bisogno perchè viviamo qua e non sulla luna!