Edison, ecco il nostro impegno per la sostenibilità
Recentemente Edison ha realizzato, in collaborazione con Altroconsumo, una Guida Pocket per consumatori responsabili. Ne abbiamo parlato con Barbara Terenghi, Executive Vice President Sustainability di Edison
Abbiamo intervistato Barbara Terenghi, Executive Vice President Sustainability di Edison, che ci ha raccontato quali sono gli impegni dell’azienda in termini di sostenibilità e gli strumenti in campo volti al sostegno dei consumatori.
Recentemente Edison ha realizzato, in collaborazione con Altroconsumo, una Guida Pocket per consumatori responsabili – “L’energia della sostenibilità. Insieme per migliorare il pianeta” -, che raccoglie consigli per affrontare in modo sostenibile la vita di tutti i giorni, a partire dalle abitudini e dalle scelte quotidiane, sia a casa che al lavoro. Si compone di quattro sezioni: “Per il clima” “Per le persone” “Per le piccole e medie imprese” e “Per il territorio”.
Perché avete deciso di rivolgervi direttamente ai consumatori con questo strumento?
Perché crediamo che i consumatori possano e debbano avere un ruolo attivo nella transizione energetica, e che questa evoluzione del sistema energetico verso obiettivi di decarbonizzazione passi inevitabilmente anche dai comportamenti di consumo di ciascuno. Da consumare meno, consumare meglio, a creare delle comunità per produrre e consumare: questi, oggi, sono importanti strumenti nelle mani dei consumatori. E ci sembra molto importante che i consumatori comprendano le potenzialità di tali strumenti, che, da una parte, sono stati abilitati dalle tecnologie (ad esempio gli impianti fotovoltaici per il tetto, le pompe di calore), dall’altra parte anche dal sistema normativo-regolatorio. La Commissione, con le sue direttive, ha abilitato il concetto di comunità energetica, sempre più recepito anche dalle normative nazionali, mettendo Amministrazioni, Comuni e singoli consumatori nella condizione di poter creare delle logiche di comunità e di condivisione dell’energia avvicinando quindi sempre di più produzione e consumo energetico, limitando gli sprechi.
Riprendo dalla guida: “Il concetto di sostenibilità si basa sull’idea di uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Come si declina il concetto di sostenibilità nel settore dell’energia, dal lato dei produttori?
Nel nostro lavoro dobbiamo cercare di preservare le condizioni climatiche, ambientali e naturali; anzi, migliorarle, per far sì che le generazioni future non ereditino una realtà depauperata. La produzione dell’energia, i trasporti, i sistemi di riscaldamento devono essere pensati e gestiti in una logica che riduca sempre di più l’emissione di gas climalteranti. Lo stesso discorso vale anche per le altre risorse di cui le nuove generazioni dovranno beneficiare. Quindi il suolo, l’acqua, la natura. L’acqua è diventata un elemento chiave in tema di scarsità delle risorse, sia per quanto riguarda l’uso comune, quindi la possibilità di avere servizi idrici efficienti che non la disperdano, sia per quanto riguarda il fabbisogno nell’agricoltura e il suo uso nella generazione idroelettrica. Il cosiddetto capitale naturale e la biodiversità sono fattori che oggi devono essere guardati con attenzione diversa.
E dal lato dei consumatori?
Molto possiamo fare nell’ambito del consumo responsabile, pensiamo ad esempio alla raccolta differenziata. I consumatori hanno un potere incredibile dal punto di vista della scelta dei prodotti. Oggi effettuare una scelta di prodotto verificando che incorpori certi requisiti rispetto alle filiere di produzione, le materie prime utilizzate, la riciclabilità, il packaging è importantissimo. È vero però che il consumatore può anche trovarsi un po’ disorientato. I messaggi sono tanti ed è importante avere dei protocolli certificati, dei criteri condivisi, delle “terze parti” che realizzino un lavoro di analisi comparativa degli impatti. Nell’energia c’è un concetto, il full life cycle assessment: ovvero, non è sufficiente annunciare di essere virtuoso su un segmento della filiera, ma è necessario dimostrare che l’impatto positivo sia presente complessivamente sull’intero ciclo di vita di quella tecnologia, di quella soluzione proposta.
Comparare, quindi, le filiere dal punto di vista dei gas climalteranti è fondamentale. Non abbiamo parlato della qualità dell’aria, che è un altro elemento fondamentale quando si parla di ciò che lasciamo alle generazioni future. È importante che il consumatore sia in grado di orientarsi all’interno di queste analisi ed infatti è sempre più attento ad ognuno di questi aspetti.
Sul tema della Carbon Capture come vi state muovendo?
Partiamo da un primo pensiero: ovvero la migliore energia è sempre quella che non si consuma! Edison ha molto puntato sui servizi di efficienza energetica, abbiamo un’intera divisione che si occupa proprio di accompagnare verso un percorso di decarbonizzazione le imprese e la pubblica amministrazione: illuminazione intelligente per le municipalità, servizi energetici evoluti per il B2B e per le pubbliche amministrazioni. Siamo, inoltre, leader nelle energie rinnovabili e il secondo operatore per l’eolico in Italia, e crediamo molto nel loro sviluppo. Ma anche il gas serve ancora al sistema proprio per la sua programmabilità e per il suo buon livello di combinazione con le rinnovabili; in questo senso dobbiamo pensare sempre di più a impianti compatibili o con la cattura dell’anidride carbonica o addirittura con un’alimentazione ad idrogeno verde.
Vista la contingenza della guerra in Ucraina e la crisi degli approvvigionamenti nel gas, quali sono state le scelte di Edison su questo tema particolare?
Edison ha sempre perseguito una politica di diversificazione degli approvvigionamenti del gas. Siamo il secondo importatore di gas in Italia, con il 20% di quote di mercato, e l’anno scorso, in piena crisi, avevamo già un portafoglio che dipendeva dalla Russia solo per il 7%, ed era peraltro un contratto di breve termine. Un contratto che non è stato rinnovato: di conseguenza da dicembre 2022 non abbiamo più gas russo nel nostro portafoglio. Le nostre importazioni provengono dall’Algeria, dalla Libia, dal Qatar e dagli USA. In particolare, relativamente agli Stati Uniti abbiamo avviato da qualche anno una collaborazione con una società di produzione di gas americana per aprire una nuova rotta e prospetticamente portare carichi di GNL (Gas Naturale Liquido) in Europa e in Italia.
Quali sono gli impegni che Edison si è data in tema di sostenibilità?
Edison si è strutturata per essere sempre più accountable sul tema della sostenibilità, in due modi. Da un lato con una sostenibilità di natura “industriale”, che attiene alla nostra attività di operatori energetici, di cui abbiamo parlato fino ad ora. L’altro grande impegno che ci siamo dati è quello della sostenibilità sociale; per questo due anni fa è nata la Fondazione Edison Orizzonte Sociale, che ha scelto di operare attraverso iniziative dedicate agli adolescenti in condizioni di vulnerabilità.
Edison ha anche aderito al Manifesto contro la povertà energetica del Banco dell’Energia. Quali sono gli impegni dell’azienda per fronteggiare questa forma di povertà, che è anche un’emergenza sociale – perché significa impossibilità da parte delle famiglie di accedere ai servizi energetici fondamentali come riscaldamento, illuminazione, uso degli elettrodomestici?
Da sempre abbiamo impegni di vicinanza e di ascolto verso i nostri clienti. L’anno scorso sono stati realizzati 84mila piani di rateizzazione, abbiamo anche investito nel sostegno ai nostri operatori di call center in un momento particolarmente complesso che ha visto molte famiglie in difficoltà. I bonus sociali ed il loro automatismo, sono stati certamente un aiuto importante ma non sono in grado di catturare quelle situazioni di precarietà, anche momentanea di alcune famiglie: Il Banco dell’Energia, che ha avviato questa iniziativa di fundraising e di creazione di un network per fare sistema nell’affrontare una problematica così delicata, ci è sembrata una iniziativa bellissima.
La povertà energetica non può essere terreno di competizione tra operatori; anzi, tutti insieme possiamo e dobbiamo collaborare per offrire una risposta concreta e responsabile di settore. Nel 2022, abbiamo avviato alcune iniziative specifiche, come il sostegno a famiglie vulnerabili in Calabria, e con il nostro ingresso nel consiglio di Amministrazione della Fondazione banco dell’Energia vogliamo contribuire in modo strutturale; nel tempo e ci auguriamo che la rete delle imprese sia sempre più ampia. Il concetto è che: più risorse mettiamo insieme con dei meccanismi efficienti, più queste risorse sono efficaci e creano benefici concreti.