
Peste suina, accertato caso in Piemonte. UNC: abbattere gli animali infetti
Peste suina, accertato caso in Piemonte. UNC: abbattere gli animali infetti
A Ovada è stato accertato un caso di peste suina. La Regione Piemonte ha chiesto ai sindaci dei Comuni interessati di vietare l’esercizio venatorio. UNC: “Con la diffusione gravi danni per gli allevatori, ma anche per i consumatori, a causa dei rialzi del prezzo della carne”
Un caso di peste suina è stato accertato pochi giorni fa a Ovada, in Piemonte, a seguito dell’esame effettuato su un cinghiale ritrovato morto. La Regione Piemonte, tramite l’Asl di Alessandria, ha chiesto quindi ai sindaci dei Comuni interessati di vietare sul loro territorio l’esercizio venatorio a tutte le specie.
Inoltre – si legge nella nota diffusa l’8 gennaio – “ha ribadito la necessità di rafforzare al massimo la sorveglianza nei confronti dei cinghiali e dei suini da allevamento e di innalzare al livello massimo di allerta la vigilanza sulle misure di biosicurezza nel settore domestico, con particolare riguardo a tutte le operazioni di trasporto e di movimentazione degli animali, di mangimi, prodotti e persone”.
Sono in corso, dunque, continui e costanti confronti con il Ministero della Salute, in attesa dell’ordinanza che stabilirà in dettaglio l’elenco dei Comuni compresi nella zona infetta da Peste suina africana e le misure straordinarie da attuare per limitare la diffusione della malattia.
Cos’è la peste suina africana
Come specificato nella stessa nota della Regione Piemonte, la Peste suina africana è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suini domestici e selvatici causando un’elevata mortalità.
Non si trasmette all’uomo, quindi non ci sono rischi per la popolazione – sottolinea. – Il virus è molto stabile, rimane infettante per diverse settimane anche nelle carcasse abbandonate sul territorio e viene inattivato solo dalla cottura e da specifici disinfettanti.
UNC: vanno subito abbattuti gli animali infetti
“Siamo molto allarmati e preoccupati per il caso di peste suina. Il ministero della Salute deve immediatamente attivare un monitoraggio per verificare la diffusione della malattia e avviare un piano di abbattimento di tutti gli animali infetti o potenzialmente infetti”, afferma Agostino Macrì, esperto dell’Unione Nazionale Consumatori per la sanità pubblica veterinaria.
“Per questa seria malattia non esistono né vaccini né terapie, quindi l’unica possibilità e di eliminare tutti gli animali infetti, possibilmente prima che l’epizoozia si possa diffondere sul territorio e negli allevamenti suini, cosa che implicherebbe non solo gravissimi danni per gli allevatori, per il patrimonio zootecnico e le aziende di trasformazione, ma, in ultima analisi, anche per i consumatori, per il rischio di rialzi del prezzo della carne suina e dei suoi derivati”, conclude Macrì.

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