
“Torniamo a curarci”: Cittadinanzattiva e medici di famiglia lanciano la campagna
Claim della campagna “non togliamo il medico di torno”, un invito rivolto a medici e pazienti a tornare a farsi visita. Tra gli obiettivi anche abbattere le lunghe liste d’attesa
Una campagna radio, web e informazioni nelle stazioni ferroviarie che invita “Torniamo a curarci”: parte con questi interventi di comunicazione la nuova iniziativa di Cittadinanzattiva, in collaborazione con la FIMMG, la Federazione dei medici di famiglia, e con il Patrocinio del Ministero della Salute. Sono coinvolte anche oltre 80 realtà del mondo dell’impegno civico, della tutela dei pazienti, delle professioni sanitarie e della scienza.
La campagna è realizzata con il contributo economico di Novartis.
“Torniamo a curarci”, fondamentale il rapporto tra medico e paziente
Il claim della campagna, “non togliamo il medico di torno”, è un invito rivolto a medici e pazienti a tornare a farsi visita in un momento in cui tornare a curarsi è necessario e, seguendo le giuste precauzioni, assolutamente sicuro. Sottolineando anche il ruolo imprescindibile del professionista nella diagnosi e nella cura, e lo straordinario valore della relazione fra medico e paziente.
“Un aspetto fondamentale di questa campagna è proprio quello del rapporto di fiducia tra medico e paziente, su cui stiamo lavorando da tempo, e che crediamo fondamentale per un percorso di cura – commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.
“Il claim di questa campagna”, dichiara Silvestro Scotti, segretario generale della FIMMG, “rappresenta in maniera chiara, invertendo il senso di una affermazione proverbiale, che medici e pazienti, in particolare per i medici di famiglia, sono due metà della stessa mela. Impossibile, se si vogliono raggiungere veri risultati di salute, farsi tenere lontani da una pandemia, che rischia di mettere in discussione la possibilità di cura ma anche di prevenzione di chi ne ha bisogno”.
Tra gli obiettivi abbattere le liste di attesa
Ulteriori obiettivi sono quello di fare fronte comune affinché si operi per abbattere le lunghe liste d’attesa, aumentate in molti casi proprio a causa delle misure adottate nel corso del periodo di lockdown, e quello di rispondere al fenomeno di allarmante stop alle cure da parte di molti cittadini proprio a causa delle preoccupazioni legate all’emergenza Covid.
Le precauzioni adottate dopo la prima fase dell’emergenza si sono dimostrate efficaci e rendono i luoghi di cura da non temere. Così come è possibile tornare a curarsi utilizzando tutte le opportunità offerte dalla tecnologia.
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