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Consumi alimentari delle famiglie, aumentano bollicine e prodotti gourmet

I consumi alimentari delle famiglie cambiano ancora un po’ all’inizio di quest’anno. Dopo le scorte alimentari e la spesa da gran dispensa dello scorso anno, nel primo trimestre 2021 continua ad aumentare l’acquisto di generi alimentari ma il carrello della spesa cambia volto e si apre alla voglia di “evasione”. Come? Aumentano le vendite dei prodotti gourmet come il pesce (+21%) e le bollicine (+55%). È quanto dice Ismea analizzando l’andamento dei consumi alimentari delle famiglie nei primi tre mesi del 2021.

È un periodo che risente ancora dell’andamento della pandemia e delle restrizioni. Contemporaneamente, però, c’è un’apertura alla “ripartenza” che fa cambiare il carrello della spesa e il profilo di alcuni consumi. La crescita dei consumi alimentari è trainata ad esempio dagli alimentari sfusi e dalle bevande, soprattutto aperitivi, vini e spumanti.

«Nei primi mesi del 2021, l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dell’acquisto di generi alimentari – si legge nel dossier Ismea – evidenzia una maggiore positività nelle aspettative per il futuro, l’allentamento e la sempre più probabile uscita dalle restrizioni dà nuovo slancio ai consumi favorendo in questo frangente quei prodotti che fungono “da compensazione alle privazioni”: volano gli acquisti di prodotti Gourmet e di aperitivi, di vini, e di birra».

 

dati ismea
Ismea, consumi alimentari delle famiglie italiane, gennaio marzo 2021

 

Consumi alimentari, vendite ancora su

Nei primi tre mesi dell’anno continua, ma a ritmo meno sostenuto, l’aumento degli acquisti alimentari domestici che segna più 2,9%.

Secondo il panel Ismea-Nielsen, la spesa di cibi e bevande, dopo aver chiuso l’anno scorso con un +7,4%, registra infatti un ulteriore spunto di crescita di quasi il 3% sui primi tre mesi del 2020, attestandosi comunque di ben il 12% sopra un’annata normale come il 2019.

L’aumento di questi primi tre mesi risente ancora delle restrizioni alle socialità. La tendenza, spiega Ismea, è destinata ad affievolirsi con le progressive riaperture ma «non si esaurirà del tutto, anche per effetto del diffuso ricorso allo home-working, che ha spostato tra le mura di casa parte dei consumi dell’extradomestico». Lo smart working continuerà a mantenere in ambito casalingo una parte dei consumi alimentari e di pasti precedentemente fuori casa.

Vanno su i prodotti freschi sfusi e le bevande

«Il primo scorcio dell’anno – dice Ismea – si distingue per alcune tendenze opposte rispetto al quadro di inizio pandemia: per la prima volta a trainare la crescita sono i prodotti freschi sfusi rispetto ai confezionati (+3,7% contro un +2,5%) e, soprattutto, le bevande (+13%) rispetto ai generi alimentari (+1,7%)».

In questo caso cambiano anche i comportamenti dei consumatori, perché nella fase iniziale della pandemia i consumatori tendevano a comprare più spesso prodotti confezionati per ragioni diverse, igieniche e di velocità nell’acquisto.

«Va ricordato – spiega infatti Ismea nel dossier – che il consumo di prodotti alimentari confezionati (che rappresentano il 68% del totale), aveva registrato nel 2020 una crescita 4 volte superiore al dato del 2019, con un aumento delle vendite in valore del +8%, e che queste nel primo trimestre 2020, grazie ai dati di marzo, erano già in crescita del 9,7%. Questa richiesta così forte per i prodotti confezionati si spiegava sia con la necessità di passare meno tempo possibile all’interno dei punti vendita, sia probabilmente con l’idea che i prodotti confezionati fossero più sicuri dal punto di vista igienico. La minore crescita della domanda per i confezionati nel primo trimestre del 2021 e il recupero dei freschi testimonia quindi un ritorno alla normalità».

 

Vino biologico

 

Aperitivi, vino e bollicine

All’inizio della pandemia il settore bevande era aumentato meno rispetto agli altri generi alimentari perché c’era la tendenza a privilegiare le scorte in dispensa.

Oggi invece, prosegue Ismea, «a trainare l’incremento di spesa in questo primo trimestre è soprattutto la voglia di “evasione”, sono infatti gli aperitivi, i vini e gli spumanti i prodotti cui il consumatore si sta interessando (rispettivamente +25% e +21% la spesa)».

La fiducia verso l’uscita dalle restrizioni dà insomma «nuovo slancio ai prodotti che fungono “da compensazione alle privazioni”. Volano prodotti gourmet come il pesce e gli alcolici: vini, spumanti, birra e in generale tutta la categoria degli aperitivi. Tra i top sellers – spiega ancora Ismea – troviamo infatti vini e spumanti (+14,5%) trainati soprattutto dalle bollicine (+55%) di riflesso alla rinnovata voglia di festeggiare e i prodotti ittici freschi (+21%)».


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Scrive per noi

Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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