
Prodotti agricoli, il Parlamento UE ha adottato la sua posizione sulle indicazioni geografiche (foto Pixabay)
Prodotti agricoli, il Parlamento UE ha adottato la sua posizione sulle indicazioni geografiche
Il Parlamento UE chiede di proteggere anche le indicazioni geografiche degli ingredienti di alimenti processati, di chiudere i domini online che utilizzano illegalmente una IG e di velocizzare il processo di registrazione delle IG
Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione, approvata con 603 voti a favore, 18 contrari e 8 astensioni, in vista dei colloqui sulle nuove norme relative alle indicazioni geografiche dell’UE per i prodotti agricoli. Una volta che anche il Consiglio avrà adottato la sua posizione, inizieranno i negoziati con i Paesi EU per raggiungere un accordo sul testo finale della legislazione.
In primo luogo, secondo i deputati, le indicazioni geografiche (IG) – diritti di proprietà intellettuale per prodotti agricoli specifici, le cui qualità, caratteristiche o reputazione sono intrinsecamente connesse a fattori naturali e umani legati al loro luogo di origine – dovrebbero essere meglio protette online.
“I domini che abusano del nome di un’IG dovrebbero essere automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza l’IG in modo legale – si legge in una nota del Parlamento UE. – A questo scopo, l’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO) dovrebbe sviluppare un sistema di allarme per combattere la contraffazione online delle indicazioni geografiche.”
Il Parlamento chiede, inoltre, che le IG siano meglio protette anche nel caso di alimenti processati: “gli alimenti processati che contengono un ingrediente IG non dovrebbero poter essere denominati con il nome dell’IG, a meno che non sia consentito direttamente dai produttori di quel specifico alimento IG”.
Prodotti agricoli, massimo 5 mesi per la registrazione delle IG
Secondo i deputati, la registrazione delle IG dovrebbe essere più rapida. “La Commissione – si legge nella nota del Parlamento UE – dovrebbe impiegare al massimo cinque mesi per registrare una nuova IG. Le autorità nazionali dovrebbero gestire la maggior parte delle richieste di modifica, senza alcun intervento da parte della Commissione”.
Secondo i deputati, inoltre, la Commissione dovrebbe continuare ad amministrare il sistema delle IG, piuttosto che l’EUIPO.
Infine, il Parlamento sostiene che “i gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero ottenere maggiori diritti e risorse. Dovrebbero essere incaricati di stabilire le condizioni minime per l’uso di una denominazione IG e di controllare l’utilizzo corretto delle indicazioni. E dovrebbero anche ricevere contributi finanziari obbligatori da tutti i produttori”.
“Il testo rappresenta una rara buona notizia per i nostri agricoltori – ha dichiarato il relatore De Castro – poiché va a sostenere un sistema agroalimentare più competitivo, sostenibile e integrato, a beneficio delle nostre aree rurali. La posizione del Parlamento vuole essere un’evoluzione del sistema delle Indicazioni Geografiche, che ha un valore di circa 80 miliardi di euro per l’UE ed è riconosciuto a livello mondiale, come garanzia dell’eccellenza del settore agroalimentare UE”.

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