sos clima

Sos clima

Inizia oggi a Madrid la Cop 25, la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Due settimane, dal 2 al 13 dicembre, che dovranno affrontare un tema salito in cima all’agenda politica grazie anche all’attivismo del movimento Fridays for Future, che chiede risposte concrete e veloci per tutelare il Pianeta. La Cop 25 dovrà affrontare diverse questioni cruciali relative alla piena operatività dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

 

 

Unep: Emissions Gap Report 2019

E che la situazione sia ormai grave è un dato di fatto. Alla situazione attuale, ha rivelato l’ultimo rapporto del Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) Emissions Gap Report, la temperatura mondiale potrebbe aumentare di 3,2 gradi in questo secolo. Per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi bisogna dunque agire ora e far scendere le emissioni di gas a effetto serra del 7,6% dal 2020 per ogni anno. In questo modo si potrebbe limitare la crescita della temperatura media globale a 1,5 gradi.

Emission gap report traccia dunque il divario fra l’andamento delle emissioni di gas serra attuale e la direzione che dovrebbero prendere: se le emissioni di gas serra non diminuiranno del 7,6% ogni anno fra il 2020 e il 2030 il mondo non raggiungerà l’obiettivo di stare sotto un aumento della temperatura di 1,5°.

«La nostra incapacità collettiva di agire tempestivamente e duramente sui cambiamenti climatici significa che ora dobbiamo apportare profondi tagli alle emissioni – oltre il 7% ogni anno, se lo suddividiamo uniformemente nel prossimo decennio», ha detto Inger Andersen, direttore esecutivo dell’Unep. Tutto questo significa che non può attendere fino ai nuovi impegni sul clima previsti nel 2020. Paesi, città, regioni, imprese e cittadini «devono agire adesso».

Il taglio delle emissioni è fra l’altro una responsabilità che pesa ancora molto sui paesi più industrializzati. Le nazioni del G20 rappresentano infatti, tutte insieme, il 78% di tutte le emissioni ma ad oggi solo cinque membri del g20 si sono impegnati a raggiungere l’obiettivo a lungo termine delle emissioni zero.

 

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Cop 25

 

Il WWF: ambizione sia al centro della Cop 25

«L’ambizione e le azioni per il clima dovranno essere al centro della COP25», ha detto il WWF alla vigilia di questo appuntamento.

«Il raggiungimento di un livello senza precedenti di gas serra nell’atmosfera significa che ogni ulteriore ritardo metterà il pianeta e chi lo abita su una strada senza via d’uscita e quindi senza futuro».

Il WWF invita dunque i decisori politici ad assumere impegni significativi per ridurre le emissioni rapidamente e su larga scala. E raccomanda che le Parti si concentrino su tre priorità: «colmare il divario che ci separa dell’obiettivo di 1,5°C con NDC (Contributi determinati su base nazionale, in pratica gli obiettivi di ogni Paese) più alti, avviare azioni urgenti da parte di attori statali e non statali, colmare le lacune e rafforzare la risposta multilaterale alla crisi climatica in atto».

«I governi – prosegue il WWF – devono sfruttare l’opportunità offerta dalla COP25 per annunciare Piani e strategie nazionali aggiornati, rafforzati e potenziati, indicando le riduzioni delle emissioni che realizzeranno entro il 2030, sulla strada verso l’obiettivo del carbonio zero entro il 2050».

La crisi climatica è ormai ai primi posti dell’agenda internazionale, grazie anche alle ricerche che la scienza produce a cadenza sempre più frequente e all’azione dei giovani di tutto il mondo. Servono ora azioni, sottolinea l’associazione ambientalista. E la conferenza sul clima di quest’anno «sarà vitale per aumentare la speranza di ridurre gli impatti provocati dal cambiamento climatico e per invertire la rotta della perdita di natura».

Sostiene Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, da martedì a Madrid: «Dobbiamo assolutamente garantire una forte ed esponenziale riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e puntare a sviluppare il potenziale delle energie rinnovabili. Questa è una condizione imprescindibile, non possiamo continuare ad alimentare il disastro. Nel contempo, dobbiamo esaltare il contributo della natura, fondamentale per aiutare a risolvere la crisi climatica e ora resa estremamente vulnerabile proprio dall’aumento della temperatura media globale. La natura ci può aiutare ad aumentare le chance che abbiamo di stabilizzare il surriscaldamento globale entro soglie ancora gestibili, oltre che a rispondere agli effetti più distruttivi.  È necessario che i governi aumentino le soluzioni basate sulla natura nei loro piani nazionali per il clima, sia per aumentare l’assorbimento del carbonio in atmosfera, sia per proteggere la natura e le persone dagli effetti devastanti della crisi climatica».


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Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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