
Superbonus, Federconsumatori: urgente risolvere le situazioni pendenti (foto Pixabay)
Superbonus, Federconsumatori: urgente risolvere le situazioni pendenti
A seguito della decisione del Governo di bloccare la cessione dei crediti e lo sconto in fattura dei bonus fiscali, come il Superbonus, Federconsumatori chiede di risolvere i blocchi e le criticità riscontrate da chi ha già presentato domanda. Legambiente: “Grave errore. Aumenteranno le disuguaglianze sociali”
Il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che introduce nuove regole per la gestione dei bonus fiscali, in particolare quelli edilizi, come il Superbonus, per i quali non saranno più consentite la cessione del credito e dello sconto in fattura in alternativa alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Rimane invece valida l’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito soltanto per coloro che hanno già avviato i lavori e presentato la Cila.
Federconsumatori chiede, però, al Governo di intervenire per risolvere le criticità riscontrate da chi ha già presentato la domanda.
Superbonus, le richieste di Federconsumatori
“Tra le pieghe delle agevolazioni si sono insinuate frodi e criticità – ha affermato Federconsumatori – che hanno gettato pesanti ombre su questa misura. L’obiettivo di dare la possibilità ai cittadini di effettuare lavori tesi a ridurre i costi energetici, aumentare il valore delle abitazioni e diminuire le emissioni nell’atmosfera, nonché di incentivare il settore delle costruzioni e sostenere l’occupazione, è presto svanito dietro agli ostacoli, i ritardi e le difficoltà di accesso al bonus da parte delle famiglie, che come Federconsumatori stiamo assistendo”.
Per l’Associazione “stupisce, quindi, che il Governo abbia deciso di intervenire con il blocco ancor prima di risolvere la questione delle richieste di cessione già avanzate, che in gran parte dei casi risultano ancora sospese/bloccate a distanza di molti mesi. A questo problema è necessario e urgente dare una risposta. Invitiamo pertanto il Governo ad adottare anche misure mirate per risolvere le situazioni pendenti“.
L’associazione sottolinea anche i rischi derivanti dal blocco dei crediti, che – afferma “rischia di rendere elitario questo bonus, che sarà inaccessibile per tutte quelle famiglie incapienti, che cioè non possono scaricare dalle proprie tasse il costo degli interventi, o che non hanno possibilità di anticipare gli investimenti necessari per la realizzazione delle opere di riqualificazione. Spesso sono le famiglie che pagare un prezzo più alto per la crisi, proprio a causa della scarsa efficienza energetica delle proprie abitazioni”.
Per questo motivo Federconsumatori torna a rivendicare la costituzione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica, “attraverso il quale finanziare anche incentivi e misure che consentano alle famiglie in difficoltà di rendere più efficienti le proprie abitazioni”.
Legambiente: aumenteranno le disuguaglianze sociali
Anche Legambiente interviene sulla decisione del Governo, che definisce “incomprensibile“.
“La cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è un grave errore. Con questa incomprensibile decisione il Governo Meloni stronca definitivamente l’unica politica di intervento per la riqualificazione del patrimonio edilizio e il raggiungimento degli obiettivi europei e l’unico strumento, straordinario e fondamentale, che ha permesso a migliaia di famiglie a basso reddito o che non avevano le condizioni economiche di riqualificare energeticamente la propria abitazione e ridurre i costi in bolletta, e alle imprese di riconvertire in modo strutturale l’attività edilizia in ottica di rigenerazione urbana senza consumare nuovo suolo”.
“Invece di risolvere i problemi legati ai crediti, che pur denunciamo da anni – prosegue Ciafani – il Governo “risolve il problema” attaccando famiglie e imprese. Di fatto con il Superbonus al 90% e senza più uno strumento pensato proprio per quei nuclei familiari che non hanno capacità di investimento, si riduce ai minimi termini uno strumento fondamentale. Anzi lo si destina soltanto alle famiglie ricche quelle che possono permettersi investimenti da 40mila euro in su”.
“Non solo aumenteranno le disuguaglianze sociali – aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente -, ma si lascia a piedi il ceto medio e quello povero destinati a non avere strumenti per ridurre i costi in bolletta. Eppure, per risolvere il problema dei crediti basterebbe toglierli dal libero mercato e gestirli, con tassi fissi, dalle controllate dello Stato, in modo da evitare speculazioni. Al Governo Meloni chiediamo non solo quali politiche voglia mettere in campo per raggiungere gli obiettivi europei in tema di case green, ma anche quali strumenti vuole attuare per aiutare le famiglie a riqualificare le proprie abitazioni considerando non soltanto il caro bolletta, ma anche la crisi sociale e climatica”.

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